La Risonanza Magnetica nello studio della struttura cerebrale
Come l’innovazione tecnologica ha permesso all’uomo di studiare il corpo umano sino alle attività cerebrali e le sue applicazioni cliniche e di ricerca
I Giovani per la Scienza, nel nuovo incontro del progetto dei Venerdì Scientifici di Savona, presentano una conferenza sull’utilizzo della risonanza magnetica a cura della Dott.ssa Benedetta Toselli, socia dell’Associazione. L’incontro, aperto al pubblico, sarà venerdì 19 novembre dalle ore 16:00 sulla piattaforma online Zoom.
Il titolo della conferenza sarà “La Risonanza Magnetica nello studio della struttura cerebrale“. L’esame a risonanza magnetica è una tecnica di produzione di immagini usata in campo medico per scopi diagnostici, basata sul principio fisico della risonanza magnetica nucleare. E’ largamente usata in ambiente medico per la diagnostica e il follow-up, in particolare per l’analisi dei tessuti molli come il cervello o l’addome. Basato sull’uso di forti campi magnetici e segnali a radiofrequenza, l’imaging a risonanza magnetica ha il vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti, il che lo rende più sicuro e con meno effetti collaterali rispetto ad altre tecniche come la TAC o la radiografia. Diverse tecniche di imaging a risonanza magnetica permettono lo studio di diverse caratteristiche e processi del corpo umano: una delle più importanti è l’imaging a diffusione, che permette di tracciare il processo di diffusione delle molecole d’acqua nei tessuti umani, ed è stata applicata estensivamente nella mappatura dei fasci di sostanza bianca nel cervello umano.
Durante l’incontro verranno presentati i principi fisici su cui si basa la produzione di immagini attraverso la risonanza magnetica, e come l’imaging a diffusione permetta di ricostruire il movimento delle molecole d’acqua nei tessuti cerebrali. Verranno presentati poi esempi di come queste tecniche siano utilizzate nella pratica clinica e nella ricerca.
Benedetta Toselli si è laureata con lode in Informatica all’Università degli Studi di Genova nel 2015, e ha conseguito un dottorato in Bioingegneria al Dipartimento di Bioingegneria della stessa Università, proseguendo poi il progetto di ricerca come assegnista per due anni.
La sua ricerca si è focalizzata sullo studio di tecniche avanzate per l’imaging a diffusione del cervello umano, in particolare su soggetti pediatrici, e sull’applicazione di tali tecniche nella pratica clinica, in collaborazione con l’Istituto Gaslini di Genova. Ha applicato la ricostruzione dei fasci di sostanza bianca nel cervello umano al tracciamento e all’analisi della connettività delle regioni cerebrali, studiando come tale connettività sia correlata o meno al modo in cui tali regioni sono connesse funzionalmente durante diverse fasi cerebrali, come il riposo o specifiche attività.
Al momento è Analista Sviluppatore nell’azienda Camelot Biomedical Systems di Genova.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Nuovi incontri con i Venerdì Scientifici di Savona sulla fisica delle alte energie
Simone Vallarino condurrà il pubblico alla scoperta dell’effetto Cherenkov e del suo utilizzo nei rivelatori per l’identificazione delle particelle.
Dopo la lezione sui buchi neri, i “Giovani per la Scienza” propongono un altro argomento della fisica moderna per i “Venerdì scientifici di Savona”. Il socio Dott. Simone Vallarino ci porterà dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo spiegando l’effetto Cherenkov e il suo utilizzo negli esperimenti agli acceleratori di particelle. Avverrà in due conferenze, aperte al pubblico, sulla piattaforma digitale Zoom, la prima venerdì 2 luglio alle 10 di mattina, mentre la seconda sarà venerdì 9 luglio, allo stesso orario.
Già durante i primi anni della scuola superiore, Simone è affascinato dalla fisica e dall’idea di riuscire a spiegare il funzionamento di ciò che ci circonda. Questo lo porta ad entrare appena quattordicenne nell’associazione Giovani per la Scienza, che ancor prima della maturità gli offre l’occasione di importanti stage presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) a Genova e il Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN) di Ginevra; l’impegno all’interno dell’Associazione l’ha portato oggi ad essere un membro del consiglio direttivo dei Giovani per la Scienza. Dopo aver conseguito il diploma come Perito industriale in elettronica e telecomunicazioni all’Istituto di Istruzione superiore Ferraris-Pancaldo, Simone prosegue gli studi presso la Facoltà di Fisica dell’Università degli studi di Genova. Consegue la laurea magistrale con una tesi su un innovativo sistema di acquisizione dati in modalità streaming per esperimenti agli acceleratori di particelle, sviluppato in collaborazione tra l’INFN di Genova e il Thomas Jefferson National Accelerator Facility (JLab) di Newport News, Virginia, USA, e che ha testato in prima persona presso l’acceleratore del JLab a Febbraio 2020. Oggi Simone è uno studente di dottorato presso l’Università degli studi di Ferrara e si occupa di rivelatori basati sull’effetto Cherenkov per l’identificazione delle particelle e di studio della struttura interna del nucleone, in collaborazione con la sezione locale dell’INFN, il JLab ed Electron Ion Collider (EIC), il nuovo acceleratore di particelle che verrà costruito al Brookhaven National Lab (BNL) negli Stati Uniti.
Le due lezioni si concentreranno proprio sulla spiegazione dell’effetto Cherenkov, per il quale particelle cariche che superano la velocità della luce all’interno di un mezzo emettono un cono di fotoni, e su come sia utilizzato nella costruzione di rivelatori di particelle. In particolare, si vedranno i principi teorici che permettono l’identificazione di diverse particelle e le soluzioni tecniche che permettono di ottenere dei rivelatori funzionanti.
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Alla scoperta dell’effetto fotoelettrico e di come Einstein vinse il suo Premio Nobel
Nuovo approfondimento dei Venerdì Scientifici di Savona
con i Giovani per la Scienza
I Giovani per la Scienza proseguono con il progetto dei “Venerdì Scientifici di Savona” proponendo due conferenze sull’effetto fotoelettrico, online e aperte al pubblico sulla piattaforma Zoom, a cura del laureando in fisica Lorenzo Barbano. Il primo incontro sarà venerdì 21 maggio, dalle ore 16:00, mentre il secondo il venerdì successivo, il 28 maggio.
Lorenzo Barbano frequenta il secondo anno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. Nel 2019 si è diplomato presso l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona, come Perito Elettronico. Durante il suo percorso di studio ha partecipato ad uno stage in un laboratorio a Savona per la riparazione di dispositivi elettronici, il Laboratorio Valle.
È un socio dell’associazione Giovani per la Scienza dal 2015 ed è stato responsabile del gruppo di ottica, del quale è ora tutor universitario. Ha contribuito alla costruzione di diversi esperimenti per lo studio della luce e delle onde. Tra questi l’ondoscopio, con il quale studiare le proprietà delle onde generate sull’acqua con una macchina da cucire; uno spettrometro per studiare la luce emessa da diverse fonti luminose; più recentemente sono stati realizzati esperimenti per creare il cerchiobaleno e studiare l’effetto fotoelettrico.Quest’ultimo sarà il tema delle due conferenze, in cui Lorenzo presenterà la storia di come questo fenomeno ha rivoluzionato la fisica e la nostra visione dell’universo.
Nella prima parte sarà trattata l’evoluzione delle teorie sulla luce dai tempi di Newton fino all’elettromagnetismo di Maxwell, per poi soffermarsi sui primi esperimenti su questo misterioso fenomeno. Il secondo incontro tratterà la teoria dei quanti di luce proposta da Einstein nel 1905, con la quale riuscì a trovare una spiegazione teorica dell’effetto fotoelettrico, teoria grazie alla quale ricevette il Premio Nobel per la Fisica del 1921, e come questa abbia dato vita alla meccanica quantistica, la teoria del microcosmo che ha cambiato per sempre la vita dell’uomo con le tecnologie che ci circondano quotidianamente.
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Nuovo approfondimento ai Venerdì Scientifici di Savona
Vittorio Barbano accompagna i Giovani per la Scienza e il pubblico a scoprire gli ultrasuoni, il funzionamento e le applicazioni
I “Venerdì Scientifici” di Savona, a cura dell’associazione “Giovani per la Scienza”, propongono un nuovo argomento: gli ultrasuoni, spiegati dal giovane socio e neolaureato Vittorio Barbano. Come sempre l’incontro sarà aperto al pubblico sulla piattaforma virtuale Zoom.
Questo tema verrà affrontato in due incontri, la prima conferenza si svolgerà sulla piattaforma Zoom a partire dalle 16:00 di venerdì 7 Maggio, la seconda il venerdì successivo, il 14.
La prima lezione tratterà le onde in generale, per poi concentrarsi sugli ultrasuoni e iniziando a spiegare i metodi con cui essi vengono utilizzati, o possono essere utilizzati, in campo industriale e di laboratorio.
Nel secondo incontro si parlerà dall’estrazione di nutrienti dalle cellule, al trattamento della carne, fino alla conservazione di latte e prodotti surgelati, Vittorio spiegherà al pubblico quelli che sono i processi di trattamento e conservazione degli alimenti e i metodi innovativi e, nel possibile, meno invasivi con cui poterli trattare in futuro.
Vittorio Barbano è uno studente neolaureato in Ingegneria Chimica e Alimentare presso il Politecnico di Torino, dove ora sta seguendo il corso Magistrale di Ingegneria Chimica, indirizzo Biotecnologico-Alimentare.
Fa parte dell’associazione Giovani per la Scienza dal 2013, è stato uno dei responsabili del gruppo del Moto Armonico, esperimento esposto ora presso le Vetrine della fortezza del Priamar.
Ha svolto il ruolo responsabile nel gruppo di Ottica di “Fisica e Oltre”, il gruppo di Giovani per la Scienza che si riuniva presso l’Istituto Tecnico Ferraris Pancaldo di Savona.
Prima di iniziare il percorso universitario Vittorio ha frequentato l’IISS Ferraris Pancaldo di Savona, dove si è diplomato come Perito Chimico con ottimi voti. Inoltre, durante i suoi studi superiori, ha partecipato a uno stage presso la Esso Italiana, con sede a Vado Ligure.
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Terza e ultima parte sul mondo atomico ai Venerdì Scientifici di Savona
Aurora Uras, socia dell’associazione “Giovani per la Scienza”, ci accompagna alla scoperta dell’infinitamente piccolo alla base della materia
Nuovo incontro del progetto “Venerdì Scientifici di Savona”, a cura dell’associazione “Giovani per la Scienza”. Venerdì 30 Aprile dalle ore 16:00, come sempre sulla piattaforma Zoom, Aurora Uras terrà l’ultimo approfondimento sul mondo subatomico.
Le lezioni di Aurora vogliono raccontare l’evoluzione dell’atomismo. Dopo aver parlato della nascita del concetto di atomo, della scoperta dell’elettrone, dell’evoluzione dei modelli atomici all’inizio del XX secolo, e della scoperta del nucleo, Aurora in questo incontro porterà all’attenzione del pubblico la fisica quantistica. Cercherà di far luce sugli orbitali e di spiegare gli effetti della rivoluzione quantistica sul concetto di atomo, a partire dal modello atomico di Bohr. Faremo questo sia affrontando i passaggi storici fondamentali che hanno portato a queste scoperte straordinarie, sia immaginando di metterci nei panni dei grandi protagonisti della fisica che replicando virtualmente i loro esperimenti.
Aurora Uras si è diplomata nel 2019 presso il Liceo Scientifico A. Issel a Finale Ligure. Attualmente sta frequentando il secondo anno dell’Integrated Master Degree in Physics with Advanced Research presso la Strathclyde University a Glasgow dove da settembre 2020 ricopre il ruolo di rappresentante per il suo corso di laurea.
È socia dell’associazione “Giovani per la Scienza” dal 2015 dove ha partecipato alle attività dei gruppi diFisica Atomica e Ottica, inoltre è stata per diversi anni tra i responsabili dell’organizzazione delle attività dell’Associazione quali “Savona, i giovani e la Scienza”, le “Notti Bianche della Città di Savona” e la “Città dei Bambini”. Parte fondamentale del suo lavoro con il gruppo di Fisica Atomica è stata la realizzazione di una replica dell’esperimento di Thomson, che permise al celebre scienziato inglese di scoprire l’elettrone e calcolare il rapporto tra la carica e la massa di questa particella fondamentale.
Durante gli anni del liceo, ha approfondito la sua passione per la programmazione frequentando uno stage presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Genova e partecipando ad un corso introduttivo organizzato all’interno del suo istituto.
Dal 2016 lavora come tutor privata di matematica e fisica. Un’esperienza che le ha insegnato ad approfondire i concetti per essere in grado di spiegarli agli altri e che ha suscitato in lei la passione per la divulgazione.
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Le operazioni di Columbus, tra antenne e baci cosmici
I Giovani per la Scienza decollano ancora una volta verso lo spazio, questa volta per atterrare sulla Stazione Spaziale Internazionale con l’ingegner Daria Margiotta.
Il 23 Aprile ci saràla nuova conferenza nell’ambito dei Venerdì Scientifici di Savona, a cura dell’associazione “Giovani per la Scienza”, avrà luogo online sulla piattaforma Zoom, inizierà alle ore 16:00. A parlare sarà l’ingegner Daria Margiotta, siciliana di 36 anni, sociadell’Associazione.
Daria a si trasferisce a Torino per studiare Ingegneria Aerospaziale al Politecnico, concludendo gli studi nel 2009 con una tesi di Laurea Specialistica sui detriti spaziali. Lavora ancora per un anno sullo stesso argomento presso Thales Alenia Space a Torino, poi si sposta a Monaco di Baviera. Per 2 anni fa esperienza di meccanica quantistica e superconduttori presso il dipartimento di Fisica delle Particelle dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera(Technische Universität München, TUM), lavorando a un progetto sui neutroni ultra-freddi. Nel 2013 torna alla sua originaria passione, lo spazio, assunta dall’Agenzia Spaziale Tedesca (Deutsche Luft- und Raumfahrt, DLR) comeFlight Controller per il modulo europeo Columbus della Stazione Spaziale Internazionale. Dopo 5 anni, durante i qualidiventateam leader ed anche responsabile della pianificazione e coordinazione di diverse missioni (tra le altre, quella di Samantha Cristoforetti),viene promossa alla sua posizione attuale di Columbus Flight Director.
Daria farà un’introduzione sulle operazioni di volo spaziale che sono monitorate dal centro di controllo della Stazione Spaziale di Oberpfaffenhofen, dove lavora,soffermandosisulle attività che hanno condotto all’inizio di quest’anno alla “passeggiata spaziale” per l’installazione di una nuova antennatutta europea, o quasi,all’esterno di Columbus. L’antenna, conosciuta con il nome di“Columbus Ka-band Unit” o più confidenzialmente “ColKa”, è unimportantepotenziamento delle capacità di Columbus di scambiare dati con Terra, da ora possibile anche attraversoloEuropean Data Relay Satellite System (EDRS, Airbus). Queste capacità verranno utilizzate per la prima volta durante la missione ESA denominata “Cosmic Kiss”, che ad ottobre di quest’annovedrà l’astronauta tedesco ESA, Matthias Maurer,per la prima volta a bordo della Stazione Spaziale.
Come Columbus Flight Director responsabile della missione di Maurer, Daria ci mostrerà in anteprima alcuni esperimenti scientifici che verranno condotti dall’astronauta tedescoe dai suoi colleghi, spiegandoci come si arriva dalle fasi preparatorie di un esperimentoalla pianificazione dettagliata, e infineall’esecuzione delle attività.
Daria ci guiderà poi attraverso una vera giornata a bordo della Stazione Spaziale, mostrandoci l’uso degli strumenti softwareNASAdi cui sia gli astronauti sia i Flight Controller si servono ogni giorno durante le operazioni.
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Riprendono gli incontri coi Venerdì Scientifici di Savona dopo le vacanze pasquali con una serie di approfondimenti sull’atomo
Alla scoperta del mondo atomico a partire dall’evoluzione del pensiero nella Storia e attraverso gli esperimenti che ne hanno permesso la scoperta. Relatrice Aurora Uras, socia dell’associazione “Giovani per la Scienza”
Dopo lo stop per le vacanze di Pasqua riprendono gli incontri del progetto “Venerdì Scientifici di Savona”, a cura dell’associazione “Giovani per la Scienza”. Dopo le conferenze sulla radioattività tenute dal maturando Diego Dall’Ara, l’attenzione si sposta su un argomento non troppo distante, l’atomo, e a parlarcene sarà un’altra giovane socia, Aurora Uras. L’argomento verrà sviluppato in tre diverse conferenze, come nelle altre occasioni sulla piattaforma Zoom, la prima è in programma alle 16:00 di venerdì 9 Aprile per poi continuare nelle date del 16 e 30 Aprile.
Aurora è socia dell’associazione “Giovani per la Scienza” dal 2015 dove ha partecipato alle attività dei gruppi di Fisica Atomica e Ottica, inoltre è stata per diversi anni tra i responsabili dell’organizzazione delle attività dell’Associazione quali “Savona, i giovani e la Scienza”, le “Notti Bianche della Città di Savona” e la “Città dei Bambini”. Parte fondamentale del suo lavoro con il gruppo di Fisica Atomica è stata la realizzazione di una replica dell’esperimento di Thomson, che permise al celebre scienziato inglese di scoprire l’elettrone e calcolare il rapporto tra la carica e la massa di questa particella fondamentale.
Durante gli anni del liceo, ha approfondito la sua passione per la programmazione frequentando uno stage presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Genova e partecipando ad un corso introduttivo organizzato all’interno del suo istituto.
Dal 2016 lavora come tutor privata di matematica e fisica. Un’esperienza che le ha insegnato ad approfondire i concetti per essere in grado di spiegarli agli altri e che ha suscitato in lei la passione per la divulgazione.
Le lezioni di Aurora racconteranno l’evoluzione del concetto di atomo, dagli albori alle teorie moderne. L’obiettivo è quello di approfondire il lungo viaggio dell’idea di atomo che parte dall’antica Grecia fino ad arrivare alle teorie moderne. Si parlerà di atomismo, corpuscolarismo e modelli atomici moderni, con un focus su alcuni esperimenti fondamentali per la scoperta e lo studio della struttura atomica.
Nella prima lezione si partirà da un’introduzione storica dell’atomo, un lungo percorso travagliato che testimonia come la Scienza sia una disciplina umanistica in senso lato, legata alla Filosofia in quanto anch’essa nasce dal pensiero e legata alla Sociologia in quanto frutto dell’uomo, ma anche prodotto del contesto storico-sociale. Si proseguirà con lo studio degli esperimenti di Thomson che permisero al grande scienziato inglese di scoprire l’elettrone e calcolare il rapporto tra la sua massa e la sua carica, utilizzando anche i materiali multimediali raccolti durante lo studio e svolgimento dell’esperimento di Thomson eseguito presso il Campus di Savona dai soci del gruppo di fisica atomica di Giovani per la Scienza.
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I Giovani per la Scienza con Sergio Palumberi ci portano nello Spazio alla scoperta del funzionamento dei satelliti geostazionari
Venerdì 19 Marzo, dalle ore 16:00, appuntamento in orbita, con l’ingegner Sergio Palumberi e l’associazione di giovani scienziati savonesi, per comprendere come sia possibile effettuare comunicazioni tra satelliti quasi istantaneamente grazie alla tecnologia laser.
I Venerdì Scientifici di Savona ci portano nello Spazio con i satelliti, e a mandarci in orbita è l’ingegner Sergio Palumberi, un membro fondatore dell’Associazione. La conferenza si terrà sull’ormai consolidata piattaforma Zoom alle 16:00 di venerdì 19 marzo.Non è la prima volta che Sergio viene invitato dai Giovani per la Scienza a trasmettere la propria passione per lo spazio alla comunità savonese:ha tenutoconferenze nel 2009 sui sistemi di supporto alla vita nella storia delle missioni spaziali e nel 2015, in occasione del decennale dell’Associazione,sulla scienza e il management della Stazione Spaziale Internazionale ISS.
Nato e cresciuto a Savona, dopo aver preso il diploma da Perito Elettrotecnico all’ITIS G. Ferraris si è spostato a Torino, dove nel 2005 ha conseguitola laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico, e successivamente un master di secondo livello in Ingegneria dei Sistemi per lo Sviluppo e l’Esplorazione dello Spazio (SEEDS).Nel 2007ha iniziato la sua carriera come ingegnere sistemista presso il sito torinese di Thales Alenia Space.
Trasferitosi a Monaco di Baviera nel 2010, ha iniziato a lavorare per Airbus Defence and Space nel centro di controllo del modulo Columbus della ISS, fino a diventare Direttore di Voloresponsabile delleExpeditions 44 e 45 nel 2015. Da gennaio 2016 lavora, sempre in Airbus, come Manager delle Operazionidello European Data Relay System, il primo e finora unico fornitore al mondo di un servizio di telecomunicazioni laser intersatellitare.
Dal 2008l’ingegner Palumberi è anche membro della Italian Space and Astronautics Association, un’associazione no-profit dedicata alla divulgazione scientifica in tema di astronautica e tecnologie spaziali.
La conferenza introdurrà come la geometria sferica propria del pianeta Terra, applicata alle operazioni dei satelliti in orbita bassa,abbia finoraimpostonotevoli limitazioni nella capacità di comunicare da Terra con i satelliti e viceversa. Oggi, invece, grazie alle ridotte dimensioni e potenza dei sistemi di telecomunicazione laser rispetto a quelli tradizionali in onde radio, ed al servizio fornito da Airbus,è possibile per gli operatori raggiungere i propri satelliti in orbita bassa usando come “ponte radio” i satelliti geostazionari EDRS-A ed EDRS-C, di cui l’ingegner Palumberiè responsabile. Questo permette di scaricare datiin tempo reale da una parte all’altra del globo, più velocemente di quanto lo si faccia quando si connette una chiavetta USB al proprio computer.
L’accesso rapido a grandi quantità di dati acquisiti in orbita non offre vantaggi solo alle applicazioni scientifiche, come ad esempio gli esperimenti a bordo della Stazione Spaziale, ma può anche essere utile alla sicurezza marittima, al monitoraggio del clima e in generaleall’osservazione terrestre. Per esempio, acquisire immagini dettagliate di zone colpite da catastrofi naturali come terremoti, alluvioni o incendi, e fornirle in tempo reale agli enti di pronto intervento come la protezione civile, può dar loro la capacità di analizzare ereagirerapidamente in situazioni in cui pochi minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte.
L’incontro si concluderà con una descrizione ad alto livello del funzionamento e delle problematiche delle operazioni di questo servizio finanziato dall’Unione Europea che coinvolge,tra gli altri,Italia, Germania, Belgio, Francia e Regno Unito.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione compilando il seguente modulo di Google:
Venerdì 22 Gennaio, ore 16:00, si svolgerà su Zoom la seconda parte dell’approfondimento di Giorgio Crepaldi sulla chimica e la catalisi
A cura dell’associazione Giovani per la Scienza
L’associazione“Giovani per la Scienza”e il progetto dei Venerdì Scientifici di Savona continua con la seconda parte della lezione tenuta da Giorgio Crepaldi, socio universitario dell’Associazione. Dopoun’introduzione storica e una spiegazione sul fenomeno della catalisi, avvenuta nella conferenza di venerdì 15, Giorgio esporrà alcuni casi tipici e di rilievo in cui la catalisi viene applicata.
Il relatore
Giorgio è nato il 27/04/1996 e attualmente sta terminando gli Studi Magistrali in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili presso il Politecnico di Torino, dove sta svolgendo la tesi sperimentale sull’utilizzo di catalizzatori sostenibili a base di zeoliti drogate con ferro per applicazioni ambientali volte all’abbattimento di inquinanti organici presso i laboratori del dipartimento DISAT; in particolare è inserito nel gruppo di ricerca CREST (CatalyticReactionEngineering for Sustainable Technologies).
Ha conseguito con ottimi voti la Laurea Triennale in Ingegneria Chimica presso l’Università degli Studi di Genova e precedentemente si è diplomato, sempre con ottimi risultati, presso l’Istituto Tecnico di Savona come perito chimico industriale svolgendo stage estivi presso importanti industrie del territorio comeInfineumSrl di Vado Ligure. È socio dell’Associazione dal 2010.
La conferenza
La lezione che ha preparato si intitola “La catalisi” e ha lo scopo di fornire le conoscenze basilari di questo argomento, dopo aver introdotto inizialmente una panoramica storica del suo sviluppo e procedendo poi a illustrare la modalità di funzionamento con una breve digressione sul concetto di reazione chimica, questa volta verrà approfondito lo sviluppo scientifico che da questo processo è derivato.
Saranno forniti esempi dell’importanza fondamentale che ha nell’economia e l’impatto nella società, con esempi pratici relativi al settore automotive, al controllo degli inquinanti e ai processi di produzione dei principali reagenti chimici.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione al seguente indirizzo mail, così da prenotare la propria presenza e ricevere il link Zoom per connettersi alla conferenza:
Riprendono gli incontri con i Giovani per la Scienza e i loro “Venerdì Scientifici”
Al rientro dalla pausa natalizia, Venerdì 15 Gennaio alle 16:00, ci sarà la videoconferenza su Zoom di Giorgio Crepaldi sulla chimica e la catalisi
A cura dell’associazione Giovani per la Scienza
Dopo la pausa per le festività natalizie ricominciano gli incontri dell’associazione “Giovani per la Scienza”e il progetto dei Venerdì Scientifici di Savona con una lezione tenuta da Giorgio Crepaldi, socio universitario dell’Associazione. Dopo l’energia e lo studiodella retina dell’occhio umano, Giorgio ci porterà nel vasto mondo della chimica. L’argomento trattato sarà la catalisi, fenomeno importantissimo in molte applicazioni per esempio l’abbattimento degli inquinanti, altra prova che per salvaguardare l’ambiente bisogna studiare, perché l’unica via verso il green è la scienza.
Il relatore
Giorgio è nato il 27/04/1996 e attualmente sta terminando gli Studi Magistrali in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili presso il Politecnico di Torino, dove sta svolgendo la tesi sperimentale sull’utilizzo di catalizzatori sostenibili a base di zeoliti drogate con ferro per applicazioni ambientali volte all’abbattimento di inquinanti organici presso i laboratori del dipartimento DISAT; in particolare è inserito nel gruppo di ricerca CREST (CatalyticReactionEngineering for Sustainable Technologies).
Ha conseguito con ottimi voti la Laurea Triennale in Ingegneria Chimica presso l’Università degli Studi di Genova e precedentemente si è diplomato, sempre con ottimi risultati, presso l’Istituto Tecnico di Savona come perito chimico industriale svolgendo stage estivi presso importanti industrie del territorio comeInfineumSrl di Vado Ligure. È socio dell’Associazione dal 2010.
La conferenza
La lezione che ha preparato si intitola “La catalisi” e ha lo scopo di fornire le conoscenze basilari di questo argomento, introducendo inizialmente una panoramica storica del suo sviluppo e procedendo poi a illustrare la modalità di funzionamento con una breve digressione sul concetto di reazione chimica.
Saranno forniti esempi dell’importanza fondamentale che ha nell’economia e l’impatto nella società, con esempi pratici relativi al settore automotive, di controllo degli inquinanti e nei processi di produzione dei principali reagenti chimici.
Il progetto dei Venerdì Scientifici è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non solo, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione al seguente indirizzo mail, così da prenotare la propria presenza e ricevere il link Zoom per connettersi alla conferenza:
Venerdì 4 Dicembre, ore 16:00, conferenza sulla retina
Relatore: Dott. Ulisse Ferrari
A cura dell’associazione Giovani per la Scienza
L’appuntamento fa parte degli incontri aperti al pubblico nell’ottica del progetto “Venerdì Scientifici di Savona”
Dopo un focus sul mondo dell’energia elettrica, l’Associazione decide di cambiare argomento e, per i “Venerdì Scientifici di Savona”, hanno invitato il Dottore in Fisica Ulisse Ferrari a tenere una conferenza sulla retina, rigorosamente online tramite la piattaforma Zoom.
Il relatore
I Giovani per la Scienza presentano così il relatore: nato il 6 ottobre 1985, dopo una laurea con lode in Fisica alla Statale di Milano e un dottorato in Meccanica Statistica alla Sapienza di Roma sotto la direzione dell’attuale presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi, Ulisse Ferrari si è trasferito in Francia per iniziare alcune ricerche in Neuroscienze Computazionali, con un interesse particolare verso la visione e la retina.
Ricercatore dal 2019 presso il CNRS, l’ente ministeriale della ricerca scientifica francese, Ferrari attualmente gestisce un gruppo di ricerca presso l’Institut de la Vision, a Parigi. Le sue ricerche si collocano nell’interfaccia tra le neuroscienze, l’intelligenza artificiale e le applicazioni della meccanica statistica all’analisi dati, e ambiscono ad acquisire una comprensione quantitativa di come la retina, il nostro organo sensoriale visivo, codifichi e trasmetta al centro del cervello l’informazione contenuta nella luce che entra nei nostri occhi.
La conferenza
La conferenza si concentrerà sulle basi del funzionamento della retina, con lo scopo di mostrare come questo organo sensoriale sia molto più “intelligente” di quanto si possa ingenuamente immaginare. Diversamente dalle fotocamere, che registrano l’intensità luminosa punto per punto del campo visivo, la retina è capace di processare la luce che entra negli occhi e di selezionare e quindi ritrasmettere alle aree cerebrali visive solo le informazioni più rilevanti della scena visiva, come forti contrasti, bordi degli oggetti e rapidi movimenti. Comprendere il funzionamento della retina è interessante sotto molteplici aspetti: oltre a un evidente interesse biologico specifico, la retina è la parte del cervello più facilmente accessibiles perimentalmente e il suo studio ha permesso di far avanzare significativamente le ricerche in neuroscienze. Lo studio della retina e della visione in generale ha poi gettato le basi degli attuali straordinari progressi in intelligenza e visione artificiale (computer vision). Inoltre, grazie alla comprensione acquisita in anni di ricerche, oggi sono in fase di sviluppo nuove terapie cliniche per curare alcune delle principali forme di cecità: l’incontro si concluderà con un accenno alla terapia optogenetica, una delle più affascinanti e promettenti di queste strategie cliniche.
Il progetto dei “Venerdì Scientifici” è volto al coinvolgimento del pubblico savonese e non, pertanto chi fosse interessato può contattare l’Associazione a una delle seguenti mail, così da prenotare la propria presenza e ricevere il link Zoom per connettersi alla conferenza:
Vi aspettiamo numerosi e curiosi dell’interdisciplinarità che lo studio della retina può offrire, affascinante anche per i non addetti ai lavori, nel passare dalle neuroscienze alla robotica, all’analisi dati che la fisica ha come strumento di indagine.
È partita la quinta edizione dell’anteprima del Festival della Scienza dal titolo “Savona, i Giovani e la Scienza: saper cambiare” a cura dell’Associazione “Giovani per la Scienza”, iniziativa come sempre promossa dal Comune di Savona, dalla Regione Liguria e da Aliseo, in collaborazione con l’Associazione “Festival della Scienza” di Genova.
L’inaugurazione delle attività 2020/2021 dei GpS, giunti ormai al quindicesimo anno di attività, si è così svolta mercoledì 14 ottobre presso la Sala della Sibilla del Priamar di Savona. A presentare l’evento sono stati i soci dell’Associazione Stefano Bruzzone, Linda Giana, Alberto Giribaldi, Andrea Pisu, Fabio Rossi e Jennifer Turco, con Simone Vallarino in qualità di moderatore.
Sono state tante le autorità ad intervenire, in particolare Doriana Rodino, Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Savona, Luciano Pasquale, Presidente della Fondazione Agostino De Mari, Alessandro Clavarino, Dirigente Scolastico Regionale per la Liguria–Ufficio III ed Enrico Bertossi, Presidente dell’Unione Industriali di Savona. A sorpresa, infine, la graditissima partecipazione del Prof. Federico Delfino, neo-eletto futuro Rettore dell’Università di Genova, prossimo a prendere l’incarico il prossimo novembre.
Ricordiamo che l’evento “Il lungo viaggio attraverso gli esperimenti della Scienza — Come la Scienza ha cambiato le relazioni umane” si svolgerà tutti i giorni dal 15 al 21 ottobre, dalle 14:30 alle 18:30 e nei weekend anche la mattina, dalle 10:30 alle 12:30, nel Palazzo del Commissario. La mostra sarà interattiva e i visitatori potranno assistere attivamente alla riproduzione di importanti esperimenti della storia della Scienza. La mostra, inoltre, prosegue anche come esposizione permanente nel percorso “Le Vetrine della Scienza“, un percorso espositivo e interattivo che si trova all’interno della galleria degli ascensori della fortezza del Priamar.
Infine, a partire da novembre, avranno inizio i “Venerdì scientifici“, una serie di incontri mensili tra cui conferenze scientifiche, presentazioni pubbliche di esperimenti e approfondimenti legati alla tematiche della scienza e della tecnica, in sale idonee per rispettare i distanziamenti e le norme anti-COVID19.
Anche per l’anno 2020/2021, come sempre, i Giovani per la Scienza vi aspettano!
I soci dell’Associazione
Un ringraziamento al giornale “L’Eco di Savona” per aver scritto di noi e di questo importante evento.
IL LUNGO VIAGGIO ATTRAVERSO GLI ESPERIMENTI DELLA SCIENZA
I Giovani per la Scienza ripartono con i progetti 2020/21
Dopo una prima metà del 2020 complicata, come per tutti, dall’epidemia del Covid-19, i Giovani per la Scienza, dopo essersi incontrati online in laboratori virtuali, ora tornano con una serie di iniziative
I Giovani per la Scienza ripartono! Non solo attraverso una serie di attività virtuali da remoto per i propri soci, come è stata la celebrazione della ricorrenza dei 15 anni dalla fondazione dell’Associazione, festeggiata dai soci in via videochiamata, ma con delle attività che caratterizzeranno l’annata 2020/21 per i GpS e per l’intera cittadinanza di Savona.
Il 14 Ottobre infatti verranno inaugurati ben tre eventi a cura dell’associazione dei GpS.
In primis, l’anteprima savonese del Festival della Scienza di Genova, “Savona: i Giovani e la Scienza: saper cambiare”, edizione 2020, sempre presso la fortezza del Priamàr nelle stanze del Palazzo del Commissario. Giunta alla sua quinta edizione e nata da una collaborazione tra i Giovani per la Scienza e il Festival della Scienza, con il supporto e l’appoggio di importanti enti istituzionali come Regione Liguria, il Comune di Savona, l’Unione Industriali, il Campus universitario di Savona, la Fondazione De Mari e non solo.
Quest’anno sarà aperta al pubblico, dopo l’inaugurazione di mercoledì 14 Ottobre dalle 16:00 presso la Sala della Sibilla, da giovedì 15 a mercoledì 21 compresi, in settimana dalle 14:30 alle 18:30, nel weekend anche al mattino dalle 10:30 alle 12:30. Ma mentre nel passato l’Associazione ha presentato gli esperimenti dei suoi soci costruiti nell’arco dell’anno accademico, visto che questa volta il Covid-19 ha obbligato anche i Giovani per la Scienza a sospendere le proprie attività dal vivo, tra cui quelle in laboratorio, quest’anno l’esperienza dei visitatori sarà di trovarsi di fronte a veri e propri work in progress, dove potranno farsi coinvolgere e notare il metodo scientifico applicato sul campo dai giovani soci per realizzare i propri esperimenti.
Come seconda iniziativa, un’esposizione permanente dei loro lavori presso le Vetrine degli Ascensori della fortezza:“Il Lungo Viaggio Attraverso gli Esperimenti della Scienza” rappresentata attraverso gli esperimenti costruiti dai soci nei quindici anni dalla fondazione dell’Associazione. Il percorso sarà interattivo attraverso una serie di codici QR che rimandano ai video e alle animazioni dei lavori esposti. È stato il primo luogo fisico dove i soci sono potuti tornare ad incontrarsi in piccoli gruppetti e a lavorare insieme pur mantenendo il distanziamento sociale e i DPI necessari come la mascherina.
Infine, i “Venerdì Scientifici”, una serie di incontri, conferenze e presentazioni pubbliche che caratterizzeranno i venerdì pomeriggi rivolti a tutta la comunità. Saranno una serie di presentazioni che cominceranno da novembre, dove in una serie di incontri organizzati una volta al mese nei venerdì pomeriggio i Giovani per la Scienza si rivolgeranno alla comunità della città della Torretta con conferenze scientifiche, presentazioni pubbliche di esperimenti e approfondimenti legati alla tematiche della scienza e della tecnica, in sale idonee per rispettare i distanziamenti e le norme anti-covid.
Il lungo viaggio attraverso gli esperimenti della Scienza
Come la Scienza ha cambiato le relazioni umane
Presentazione del programma 2020/21 delle attività scientifiche e inaugurazione della mostra in occasione del 15° Anniversario
La mostra si svolgerà dal 14 al 21 ottobre 2020 presso il Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar di Savona.
Le visite saranno possibili tutti i giorni dalle 14:30 alle 18:30 e anche la mattina dei giorni prefestivi e festivi, dalle 10:00 alle 12:30.
L’inaugurazione si terrà mercoledì 14 ottobre alle ore 16:00 presso la Sala della Sibilla. Seguirà l’inaugurazione delle Vetrine della Scienza al piano terreno della Fortezza del Priamar.
I GpS sono sempre attivi online e vi aspettano per fare scienza insieme
I Giovani per la Scienza si riuniscono online ogni venerdì per discutere di scienza e tecnologia, ma anche per mantenere vivi i rapporti di amiciziache si sono creati in quindici anni di attività. Ed è per questo che i soci più attivi, arrivati da poco o con anni di esperienza nell’Associazione, vi invitanodal nostro canale YouTube a contattarci per fare parte del nostro mondo.
Se siete interessati alle nostre attività e vi va di partecipare agli incontri settimanali, fate click sul video e scriveteciai contatti che troverete alla fine. A presto! 😉
I Giovani per la Scienza celebrano online i quindici anni della loro associazione, costituita il 19 aprile 2005, ritrovandosi tutti insieme anche dalle varie parti d’Europa in cui i fondatori lavorano.
Mai come in questo terribile periodo si vede come la scienza possa contribuire in modo consistente a risolvere il dramma che gli uomini stanno vivendo. La scienza è però complessa ed esige anni ed anni di studio. I nostri giovani soci lo sanno e si preparano.
Le idee diventano realtà se esprimono una esigenza che esiste nel mondo intorno a noi, in questo caso l’idea di costituire l’associazione dei Giovani per la Scienza (GpS), che all’inizio poteva sembrare pura fantasia, ha espresso l’esigenza che esiste nei giovani di capire , di conoscere i fenomeni fisici che quotidianamente avvengono attorno a noi, ad esempio perché e come un corpo cade.
Così quel pomeriggio di oltre quindici anni fa io e una decina di giovani siamo rientrati a scuola. Correvamo nei lunghi corridoi dell’ITIS cercando di tenere una velocità costante e facendo cadere una pallina nei cestini della carta, per verificare la traiettoria parabolica e la validità della relatività di Galileo. È così che è abbiamo iniziato.
È così che attraverso la volontà e la tenacia dei soci fondatori, allora tutti tranne uno con meno di 18 anni, l’idea originaria si è trasformata in una nuova e interessante realtà, in cui negli anni quei 10 giovani sono diventati più di cento, provenienti da tutte le scuole del territorio. Abbiamo con ciò creato un ambiente nel quale i giovani secondo le loro attitudini possono esprimere le loro potenzialità.
Nel 2005 l’Unione Industriali ci ha dato il sostegno e la sede sociale, nel giugno del 2009 l’Università di Genova e la SPES ci hanno dato la possibilità di aprire un nuovo laboratorio tutto nostro al Campus Universitario di Savona, la fondazione De Mari in tutti questi anni ci ha sostenuto nei nostri viaggi scientifici.
Dal 2016 ogni anno i GpS organizzano al Priamar di Savona l’anteprima del Festival della Scienza, mostrando al pubblico e a un migliaio di giovani gli esperimenti da loro progettati e costruiti
Così in quindici anni i GpS si sono affermati come realtà e punto di riferimento scientifico per i giovani nella nostra città di Savona.
Bianca Ferrari, Presidente e Fondatrice.
Oggi i soci grandi e piccoli raccontano la loro esperienza.
Stefano Bruzzone, vicepresidente, ingegnere, classe 1990. In quindici anni l’associazione è cambiata e cresciuta notevolmente, dimostrando grande capacità di adattamento al cambiamento, capacità di cogliere le occasioni che si sono presentate mantenendo sempre intatta la sua identità e lo scopo per cui è nata. Lo studio della Scienza e le attività di laboratorio da sempre caratterizzano l’operato dell’associazione. Il legame da sempre esistente con l’Unione Industriali di Savona ha permesso ai soci di conoscere le industrie, dove la scienza si trasforma in tecnologia per la vita quotidiana.
Fabio Rossi laureando in ingegneria, classe 1993. Ci sono state molte innovazioni in questi anni che chi ci segue conoscerà bene. Per citarne alcune tra le più importanti: la creazione al Priamar di Savona dell’evento “Savona, i Giovani e la Scienza”, una settimana di esperimenti ogni anno presentati al pubblico dai GpS; le collaborazioni savonesi con “le notti bianche” e “la città dei bambini”; la collaborazione con “Focus live”; tutti gli eventi al Campus di Savona, ormai troppi per essere elencati.
Simone Vallarino, laureando Fisica, classe 1992. Quanta strada! La mia storia nell’associazione inizia nell’autunno del 2005. Da quel momento è stato un susseguirsi di occasioni straordinarie, sono stato una settimana a costruire un rivelatore di particelle al CERN, sono tornato per uno stage all’INFN, ho vissuto una dozzina di viaggi scientifici in giro per l’Europa, ho incontrato esponenti di Comune e Regione, ho incontrato il Professor Zichichi a Roma, che poi è venuto a Savona e ha cenato con noi. I Giovani per la Scienza sono un’associazione che dà importanza alle persone: ognuno di noi ha il suo spazio e le sue occasioni per fare la sua parte. La modestia, il capire, l’audacia, la creatività, la fantasia, l’errore, la sfida, sono alcuni degli aspetti che sono tipici dei GpS. Con essi ho conosciuto l’importanza della precisione del linguaggio. Diceva Lavoisier: “Comunque veri i fatti possano essere e comunque corrette le idee dai quali sorgono, essi trasmettono solo false impressioni, se non ci sono espressioni esatte per trasportarle”.
Fabio Verbosio, laurea e dottorato in matematica, classe 1988. Non ricordo bene come andò, ma credo avessi fatto uno sforzo grande per decidere se partecipare alle attività dei GpS: avrei dovuto estendere il tempo di permanenza a scuola, il che voleva dire prendere un treno più tardi e arrivare a casa sul far della sera. Ne parlai certamente anche coi miei, che avrebbero dovuto preoccuparsi di lasciarmi qualche soldo in più per comprare il pranzo al bar dell’istituto. Si parlava tanto, si discuteva; la Prof.ssa Bianca Ferrari ci guidava lungo ragionamenti e considerazioni che in realtà eravamo noi stessi a fare, senza quasi accorgercene. L’atmosfera era diversa: sentivo di far parte di qualcosa, in un posto dove tutti noi studenti eravamo presi in considerazione come parte integrante della lezione stessa. Era affascinante, quindi decisi di partecipare regolarmente. Ricordo che all’epoca si parlava di motori al plasma e conservazione della quantità di moto per il movimento di moduli spaziali. Dopo alcune settimane, la Prof. e il Professor Luciano Arfini fecero un annuncio: visto il numero crescente di partecipanti e il grande interesse da parte vostra, abbiamo deciso di fondare un’associazione per continuare le nostre attività. Ricordo di aver ricevuto la notizia come qualcosa di fuori dal mondo, inaspettata ma al tempo stesso perfettamente in linea con quello che stava succedendo. All’epoca non avrei mai pensato che quel giorno avrebbe poi portato a quindici anni di attività.
Guido Sivori, ingegnere, classe 1987. Ne abbiamo fatto di strada e siamo cresciuti insieme all’associazione stessa! Abbiamo imparato a prenderci le nostre responsabilità, ad organizzare eventi, gruppi di lavoro e a tenere lezioni agli studenti. Vorrei sottolineare che non è solo un luogo di studio, è soprattutto una famiglia, un ritrovo dove poter esprimere tutto il nostro potenziale. Si sono create amicizie, si sono create famiglie, il tutto accomunato dalle stesse passioni. Io stesso sono un esempio di famiglia che si è creata all’interno dei GpS. In questi anni di GpS ho imparato una cosa davvero essenziale: usare il cervello, in quanto è lo strumento più potente che abbiamo, non soffermandomi alle apparenze, alla superficialità, ma andando oltre. Studia, capisci, ragiona, e pensa sul pensiero e cerca di trarre una conclusione solo dopo il confronto. E mi sono abituato così, nel mondo del lavoro, a spingermi sempre più in alto cercando sempre di alzare il livello.
Vincenzo Craviotto, laureando in ingegneria, classe 1995. L’associazione è come un organismo vivente in continua evoluzione. La crescita dell’individuo ha rilevanza infatti non solo sull’individuo stesso, ma anche sul gruppo nel suo complesso. Una piacevole e sorprendente trasversalità nello scambio di idee, indipendentemente dall’età degli interlocutori. Questo è uno dei valori aggiunti di questa realtà. Differenti generazioni che discutono e si scambiano idee come pari. L’associazione Giovani per la Scienza è sempre stata per me come un laboratorio, dove noi ragazzi possiamo testare le nostre competenze, assaporare il significato di costruire in prima persona le cose da zero, partendo dal foglio bianco, e comprendere quanto sia complicato gestire le attività ed organizzarle in maniera efficiente.
Viviana Palumberi, laurea e dottorato in matematica, classe 1977. Ormai sono 20 anni che da Savona mi sono trasferita e vivo a Basilea, in Svizzera, e da 10 anni insegno matematica nel ginnasio di Aarau, quello in cui Einstein ha preso la maturità.
In estate ogni tanto faccio qualche lezione per i GpS al Campus di Savona e ho dato alcune idee per esperimenti nel campo matematico, che con grande meraviglia i giovani sono riusciti a mettere perfettamente in pratica. Alcuni esempi sono il clinometro, con cui hanno misurato l’altezza delle torri del Brandale a Savona, l’espeimento di Chladni e infine la macchina di Galton che con centinaia di chiodini piantati uno a uno e con pallini da fucile crea la campana probabilistica di Gauss.
Nell’associazione ho il ruolo di occuparmi delle relazioni con l’estero. Infatti è con grande piacere che fin dalla fondazione organizzo i viaggi scientifici all’estero, sfruttando il fatto che parlo e scrivo un po’ di francese e inglese, così come un fluente tedesco.
Giulio Pizzigoni, laurea e dottorato in Fisica, classe 1987: Mi ritrovai a correre, negli stessi corridoi della scuola, tenendo una pallina e lasciandola poi cadere in modo da osservarne la traiettoria parabolica. Con questi semplici esperimenti Bianca accese in me la scintilla dell’immaginazione e la curiosità verso il mondo che ci circonda. Quello che all’inizio era un gioco diventò sempre più importante tanto che mi iscrissi a Fisica. Oggi lavoro per un’importante azienda genovese che costruisce magneti superconduttori per centri di ricerca ed industrie di tutto il mondo e questo mi porta a viaggiare molto; nonostante io sia spesso lontano dalle attività dell’associazione, con essa è sempre possibile avere un confronto e ricevere stimoli costruttivi o più semplicemente passare una piacevole serata fra amici discutendo della vita e delle nostre esperienze.
Mauro Perusino, ingegnere, classe 1988. Fermandomi un attimo a riflettere su questo 15° anniversario, mi rendo conto che i GpS esistono da metà della mia vita. Quando questo gruppo ha cominciato a formarsi avevo 14 anni. Ho cominciato completamente per caso, senza nessuna particolare aspettativa. Da quel momento in poi si sono aperte le porte di un mondo nuovo. Solo con il passare degli anni ho capito che l’associazione è stata una delle protagoniste incontrastate della mia formazione scientifica e soprattutto umana. È diventata per me il luogo dove ho sempre potuto discutere le mie esperienze ed idee per il futuro, un luogo di confronto che ha fatto crescere in me una grande apertura mentale. Il lavoro mi ha portato distante da casa, da Trieste a Rotterdam alla vita in Austria, dal ragazzino timido che ero in prima superiore ero diventato una persona consapevole e capace di scegliere opzioni non sempre facili, sia da un punto di vista geografico sia professionale. L’esperienza nell’associazione mi ha dato quella che ho sempre considerato una carta in più.
Costantino Canellis, laureando in Scienze delle Comunicazioni, classe 1992: L’Associazione è stata ed è per me una stupenda sorpresa e un propulsore di idee, capace di farmi più volte gettare il cuore oltre l’ostacolo. Quando la conobbi, il laboratorio costruito dai ragazzi era molto più spartano di quello che utilizziamo oggi, ma questo non gli toglieva neanche un briciolo di magia. Per me era come essere stato catapultato nel Paese dei balocchi! La scienza era lì per dirti di fare, con le tue idee, con la tua testa. Letteralmente un sogno a occhi aperti per chi non vedeva l’ora di provare a sperimentare con le proprie mani! Anche l’aula di lezione non aveva nulla in comune con le classiche aule: era a gradinata. La lezione di teoria stessa non era la classica spiegazione ininterrotta di un insegnante, ma era la Prof. Bianca che ci raccontava e spiegava come funzionavano i processi scientifici e com’erano nati nelle menti dei grandi scienziati e quale fosse stata la vita che essi avevano vissuto. Inoltre, ogni ragazzo poteva dire la sua, discutere, fare ipotesi e Bianca ha sempre reso il tutto molto interattivo, così che i ragazzi, a prescindere dall’età, potessero partecipare attivamente.
Diego Beltrame, ingegnere, classe 1987.Per me l’associazione significa soprattutto solidarietà. Il rapporto umano che lega i soci è qualcosa che va al di là del semplice rapporto tra studenti. L’aiuto reciproco è sempre stato privilegiato alla competizione tra gli individui.
Alberto Battistelli, perito elettrotecnico, classe 1988. È incredibile quanto mi ha dato l’Associazione Giovani per la Scienza: l’abilità di parlare in pubblico e ad altre persone, cosa che spesso viene data per scontata ma non lo è per nulla; la capacità di insegnamento, perché “conoscere” non significa saper anche spiegare e far comprendere ad altri; conoscere la struttura di realtà produttive, prima di iniziare il percorso lavorativo; abilità di gestire i tempi in funzione di attività e contenuti. Tutte queste abilità, unite alle conoscenze che mi sono state trasmesse, mi hanno portato a poter svolgere il mio ruolo in una grande azienda multinazionale, con competenza e precisione, il ruolo di gestione della manutenzione.
Aurora Uras, primo anno laurea in Fisica, classe 2000. Sono entrata in contatto con l’Associazione 5 anni fa, in occasione della conferenza tenuta da uno dei fondatori, Fabio Verbosio, sul linguaggio della matematica. Adesso che sono riuscita a realizzare il mio sogno di andare a studiare in Scozia mi manca una realtà come la nostra. Personalmente, non sarò mai grata abbastanza a tutti i ragazzi che mi hanno insegnato a lavorare in laboratorio. L’unione di persone di età differenti e provenienti da scuole e tipi di formazione diversi dovrebbe essere la condizione di qualsiasi posto che si proponga come luogo di cultura. Sono felice di continuare a far parte di questa realtà, anche se a distanza, e non vedo l’ora di scoprire le nuove sfide che ci aspettano.
Andrea Pisu, quinto anno liceo scientifico, classe 2001. Da due anni faccio parte dei GpS e sono molto fiero di essere già responsabile di un progetto, quello di allestire una mostra interattiva nelle vetrine della Galleria del Priamar. Siamo diventati un punto di riferimento per la nostra città, siamo un “cortocircuito” della scuola, dove ragazzi di licei e tecnici si trovano insieme e studiano, progettano, costruiscono. E soprattutto presentano. Ho partecipato solo a due Festival della Scienza da noi organizzati presso la Fortezza del Priamar a Savona, ma ho già perso il conto di quanti bambini e giovani sono venuti a trovarci e ne sono usciti felici e con la bocca spalancata. Siamo diventati importanti per la comunità. Sono convinto che il modello GpS andrebbe raccontato ed esportato.
Vittorio Rossello, ingegnere, master in aerospaziale, classe 1988. I GpS sono un ottimo vaccino contro la covid-19, vista la loro resilienza, tenacia e diligenza. La mia proposta è che ora chi ‘diventa grande’ e per lavoro si allontana fisicamente dall’associazione, rientri anche grazie al digitale e condivida le proprie esperienze con tutti i giovani soci.
Davide Vallarino, secondo anno ingegneria, classe 1999. Il mio viaggio all’interno dell’Associazione inizia 7 anni fa. In questi anni l’associazione è cambiata e ha cambiato me, il mio modo di pensare, di progettare, di rendermi disponibile agli altri e di acquisire responsabilità. Ricordo che per i primi anni l’appuntamento in cui mostravamo i nostri esperimenti al pubblico si svolgeva nella nostra aula ed era rivolto principalmente ai genitori. Oggi è strano ripensare a quell’aula a gradinata con quattro o cinque esperimenti, soprattutto rapportandolo all’evento che negli ultimi 4 anni ha segnato nell’associazione un forte cambiamento: il Festival della Scienza, organizzato da noi a Savona. È stato un evento che ha richiesto a noi un salto di qualità notevole visto che saremmo dovuti passare da un pomeriggio con i genitori nella nostra aula, a una settimana con circa mille ragazzi delle scuole medie e superiori al Priamar con molti più esperimenti. Grazie a tutto questo abbiamo sviluppato col tempo una macchina organizzativa sempre più precisa che ci ha permesso di essere sempre pronti alle varie occasioni di esposizione e proposte che ci vengono fatte.
Andrea Bentivoglio, secondo anno ingegneria, classe 1998. La possibilità di avere un luogo dove potersi sporcare le mani per creare qualcosa che prima riuscivi solo ad immaginare nella tua testa, mettendosi li, con impegno e con l’aiuto degli altri soci è unica dei GpS. Una cosa che ho sempre apprezzato è, appunto, l’incredibile capacità che ogni ragazzo ha, dal più grande al più piccolo, di mettersi a disposizione degli altri.
Alberto Giribaldi, primo anno di laurea in chimica, classe 2000. Sono entrato nell’associazione 6 anni fa quando questa era già completamente strutturata, con i sui spazi di lavoro e le sue figure di riferimento. Un ambiente accogliente e stimolante, realizzato da studenti appassionati di scienza. Tuttavia, ragionando col senno di poi, ciò che mi lascia a bocca aperta è la capacità di cambiare per venire incontro ai ragazzi, mantenendo un’organizzazione impeccabile, tutto grazie alla collaborazione di tutti i soci, nuovi e anziani, grandi e piccoli, vicini e lontani. È proprio questa capacità, secondo me, a rendere i Giovani per la Scienza una dimostrazione unica della forza che possono avere la passione e la voglia di fare dei ragazzi.
Alessio De Martino, perito chimico, classe 1987. Avevo 15 anni e insieme ad un gruppo di amici e alla professoressa Bianca Ferrari, spinti dalla curiosità e dalla passione per lo studio della fisica, che all’epoca ci faceva sentire anche un po’ ribelli e controcorrente, abbiamo fondato l’associazione. Non smettiamo mai di creare occasioni per incontrarci per scambiare opinioni su svariati temi, dalla scienza alla politica alle esperienze lavorative, sempre con lo spirito con cui siamo cresciuti nell’associazione ed è questo ciò che rende i GpS così speciali.
Erik Patrone, ultimo anno liceo scientifico, classe 2001. Uno dei miei primi incontri con i GpS è stata la conferenza tenuta da Sergio Palumberi per il decennale, ormai ben cinque anni fa. Da allora, questa bellissima esperienza mi ha dato molte cose come imparare a dirigere un gruppo, partecipare ad eventi e di conseguenza una migliore capacità di esposizione e inoltre mi ha permesso di conoscere e approcciarmi a persone e autorità di rilievo.
Jennifer Turco, quarto anno ITIS Elettronica, classe 2002. In questi quasi 4 anni in cui faccio parte dei GpS c’è chi arriva, chi si perde e chi torna. L’unico a non essere mutato è lo spirito di questa associazione: crescere, imparare e costruire dalle molteplici prospettive di ognuno di noi del mondo che ci circonda e del nostro pensiero. Posso affermare che ogni ragazzo che entra a far parte dell’associazione e abbia voglia di fare e sperimentare anche su sé stesso, scoprirà lati di sé che non sapeva neanche di possedere: questo è il posto giusto in cui si possono esprimere le proprie diverse capacità.
Giulio Granero, terzo anno scientifico, classe 2003. Entrai in associazione nel 2017 dopo aver visitato con la mia classe il Festival della Scienza presso la fortezza del Priamar: rimasi subito colpito dalle interessanti spiegazioni degli esperimenti e dalla coesione e forte amicizia tra i vari soci. Quando iniziai a partecipare agli incontri trovai fin da subito un ambiente accogliente nel quale non era importante solo l’età dei ragazzi, ma soprattutto il loro interesse per la scienza. Infatti, nonostante avessi solo 15 anni, potevo discutere di esperimenti con ragazzi anche molto più grandi di me. Questo è dovuto al fatto che tra i soci vi è un rapporto di amicizia che permette ai ragazzi di intervenire nelle discussioni senza la paura di sbagliare o del giudizio altrui.
Enrica Noberasco, laurea in tecniche della prevenzione dell’ambiente e dei luoghi di lavoro, classe 1987. L’associazione per me è… Bianca Ferrari. Da quando è entrata a far parte della mia vita ha creduto nelle mie capacità e crede ogni giorno in ognuno di noi, creando quello che non si pensava fosse possibile: APPASSIONARE generazioni di ragazzi ed adulti allo studio e all’approfondimento scientifico.
Nicolò Bituni, primo anno liceo scientifico, classe 2005. Anche se è da poco che sono nell’associazione, circa 7 mesi, sono già molto legato ad essa. Mi ricordo ancora quando circa un anno e mezzo fa, assieme alla mia classe delle medie sono andato all’anteprima del Festival della scienza 2018, non credevo al fatto che in una città piccola come la mia esistesse un progetto che permettesse ai giovani di apprendere la scienza in maniera così diversa. Sono rimasto estasiato dalla moltitudine di esperimenti. Il mio rapporto con l’associazione lo potrei descrivere come un colpo di fulmine.
Vittorio Schincaglia, artigiano e inventore. Il giorno in cui al Campus Universitario con il Prof. Almerino Lunardon ho conosciuto il prorettore Federico Delfino e la Prof. Bianca Ferrari, che si è dimostrata interessata ai miei progetti, è stato per me un giorno indimenticabile. In quel momento si è aperto per me un mondo magico: ho conosciuto i ragazzi straordinari dei Giovani per la Scienza e il Prof. Luciano Arfini e collaborando con loro ho scoperto che nella nostra città esiste una tale eccellenza.
In questo periodo così drammatico i Giovani per la Scienza ritengono sia importante continuare a incontrarsi, sia pur virtualmente, per prepararsi a un futuro non facile in cui loro stessi saranno protagonisti insieme alla loro generazione.
Il coronavirus non deve sconfiggere l’amicizia e la solidarietà che i giovani hanno costruito e coltivato negli anni all’interno dell’associazione.
Le loro attività in questo periodo si adattano alla situazione: senza la possibilità di incontrarsi fisicamente, tutto cambia. I ragazzi, che in tempi normali sono organizzati nei gruppi di lavoro in laboratorio, utilizzano le piattaforme online per restare in contatto e confrontarsi sui progetti dei loro esperimenti.
Nelle ultime settimane si sono dati un appuntamento fisso: il mercoledì per i più giovani che di solito si incontrano al Ferraris Pancaldo e il venerdì pomeriggio nonché il sabato mattina, proprio come era previsto nei loro laboratori del Campus universitario. Un briciolo di routine, che i nostri soci cercano di coltivare: i ragazzi, infatti, continuano a lavorare nei loro gruppi a distanza discutendo e approfondendo i concetti dei nuovi esperimenti, con l’obiettivo di presentarli negli eventi futuri. Li aiutano nel coordinamento dei diversi gruppi i soci universitari, il vicepresidente e la presidente.
Fino a questo momento hanno partecipato circa 60 ragazzi, disponibili a mettersi in gioco e studiare anche solo da casa. I gruppi si stanno interessando a costruire una centrale eolica, a simulare un arcobaleno, a presentare con esperimenti la storia della luce, a far funzionare un vecchio regolo studiando i logaritmi, a realizzare la levitazione magnetica, a studiare un metodo a ultrasuoni per estrarre sostanze chimiche.
Ma anche realizzare onde stazionarie nella materia, a riscoprire la trasmissione delle onde a distanza di una radio, a preparare la costruzione di un robot, a risolvere i problemi di un freddo spinto per realizzare una camera a nebbia per lo studio dei raggi cosmici, a progettare una mostra interattiva sulla scienza nelle vetrine della Galleria del Priamar.
Intanto sono in programma anche le “tradizionali” lezioni della Prof.ssa Bianca Ferrari, rigorosamente in videoconferenza, primo appuntamento venerdì 3 aprile.
È un periodo difficile per tutti e anche l’Associazione Giovani per la Scienza cerca di fare la sua parte.
Questo a dimostrazione di come l’animo umano possa sentire la responsabilità di non fermarsi di fronte a grandi difficoltà come quella attuale, ma debba trovare soluzioni alternative per cooperare, quando i canali convenzionali sono bloccati.
Con la speranza di poter tornare tutti presto a ritrovarci nei nostri laboratori reali!
I Giovani per la Scienza
Altri momenti di lavoro online (click sulle immagini per ingrandirle):
Ecco la lista completa di tutti gli esperimenti che sono stati protagonisti dell’edizione 2019 dell’evento
“Savona, i Giovani e la Scienza”
tenutosi lo scorso ottobre al Priamar.
L’evento, che ha fatto da anteprima al Festival della Scienza di Genova, è consistito in un’esposizione di esperimenti scientifici, suddivisi in 7 stanze, ove in ogni stanza veniva approfondita una branca della scienza, dalla meccanica, all’elettromagnetismo, all’informatica, dalla chimica all’ottica, alla fisica quantistica.
Per ogni esperimento era evidenziato un focus su di un suo elemento chimico caratterizzante, infatti il 2019 è stato dichiarato dall’UNESCO anno internazionale dedicato alla tavola periodica di Mendeleev, in occasione dei 150 anni dalla sua scoperta.
L’iniziativa ha riscosso un grande successo, con moltissime classi venute dalle scuole a visitare l’esposizione, oltre a un vasto e variegato pubblico, per un totale di firme che hanno rappresentato 1688 partecipanti all’evento, nonostante le giornate di maltempo e allerta meteo e un giorno con le scuole chiuse.
Sono stati coinvolti 49 giovani soci dell’associazione, tutti i giorni per 8 giorni, tra animatori e conduttori.
Sono stati giorni di grande impegno, che hanno portato a ottimi risultati, in una settimana in cui è stata possibile non soltanto la sensibilizzazione e l’appassionarsi del nostro pubblico alla scienza, ma anche una grande crescita personale per i nostri soci, sia per la necessità di conoscere in modo approfondito gli esperimenti, per spiegarli a chi assisteva, sia per la loro capacità di rapportarsi ai visitatori con empatia.
Bianca Ferrari, Presidente dell’Associazione.
Qui sotto trovate i dettagli sui singoli esperimenti:
I fluidi non newtoniani – Lo studio del comportamento dei solidi sospesi grazie all’amido di mais. Il carbonio come base della vita.
È in arrivo la quarta edizione dell’anteprima del Festival della Scienza
Mercoledì 16 ottobre a Savona, alla Fortezza del Priamar.
L’evento si aprirà con l’inaugurazionealle 16.30, per poi proseguire fino a mercoledì 23 ottobre, tutti i giorni, weekend compreso, dalle 8:30 alle 18:30.
Il 2019 è stato proposto dall’UNESCO come anno internazionale della Tavola Periodica degli Elementi, in occasione dei 150 anni dall’invenzione della tavola di Dmitrij Mendeleev, il capolavoro della scienza che con simboli e numeri sintetizza tutti gli elementi chimici che compongono le sostanze sulla Terra e li mette in un ordine che rivela le loro proprietà.
La chimica è ovunque.
Noi stessi siamo fatti di chimica, il carbonio è alla base delle sostanze organiche di cui è fatta la vita.
Anche l’elettronica ha la sua base nella chimica, il silicio, che con i chip permette a informatici e matematici di concepire gli algoritmi più complessi per far funzionare i nostri smartphone o i nostri computer
Per questo motivo i Giovani per la Scienza, autori dell’evento del Festival a Savona, hanno pensato di collegare ognuno dei sedici esperimenti, da loro costruiti e presentati al pubblico, come ad esempio le lastre di Chladni o l’energia wirelwss o la bike che regola la velocità di un filmato, ad un elemento chimico specifico della Tavola e alle idee che migliorano la comprensione degli atomi e degli elementi.
La multidisciplinarietà degli esperimenti presentati vuole dare uno stimolo ai giovani attratti dalla scienza, perché si preparino a capire e ad affrontare le sfide che il mondo globale presenta in tutti i suoi svariati settori.
I Giovani per la Scienza al Campus studiano il funzionamento di un gassificatore
I ragazzi dell’associazione “Giovani per la Scienza“, nell’ambito delle loro attività di approfondimento del periodo estivo, che va sino alla fine di Luglio, hanno invitato il Professor Alberto Traverso, docente di Sistemi per l’energia e l’ambiente presso la scuola Politecnica dell’Università di Genova, a realizzare una dimostrazione del funzionamento di un gassificatore.
Nella mattinata di venerdì 5 Luglio, presso il Campus di Savona, ha avuto luogo l’esperimento: un gassificatore costruito in modo artigianale per la dimostrazione, un contenitore in acciaio inossidabile, coibentato, con un foro per l’ingresso di aria compressa in cui veniva inserito del pellet dal quale si ricavava il gas combustibile, mediante il processo di gassificazione vera e propria. L’esperimento consisteva nella possibilità di spostare più in alto la fiamma, lontano dal pellet, mostrando che a bruciare non era così il combustibile solido, bensì il gas prodotto.
Tramite una scatola di metallo, con dei fori, si è ottenuto una fiamma diffusiva e con l’aggiunta di un tubo, opportunamente sagomato, si è ottenuto una fiamma premiscelata, tipica dei moderni turbogas. Il Professore ha spiegato che la gassificazione si può ottenere con qualsiasi combustibile solido o liquido.
È stato per i Giovani per la Scienza un’esperienza come sempre interessante, per allargare le loro conoscenze scientifiche e conoscere gli studi che vengono portati avanti al Campus di Savona.
I giovani dell’associazione ricordano che giovedì 11 Luglio, in occasione delle Notti Bianche Savonesi, saranno presenti con loro esperimenti in via Manzoni dalle ore 20:00 in avanti.
Nelle giornate di 1 e 2 Giugno, presso le strutture dei Magazzini del Cotone, a Genova, si è svolto l’evento, di rilevanza nazionale, “Focus Live“, intitolato
“2029: quale pianeta vogliamo?”
I ragazzi dell’associazione “Giovani per la Scienza” sono stati invitati a portare i loro esperimenti più recenti.
Hanno partecipato circa 50 soci, dalle scuole superiori e dall’università, impegnati per tutto il weekend dalle 8:00 del mattino sino al ritorno a casa alle 21:00. Gli esperimenti presentati sono stati:
Chladni
Macchina di Galton
Moto armonico
Modello di centrale idroelettrica
Spettrometro
Effetto fotoelettrico
Spettrofotometro
Domotica
Uovo di Tesla
Motore per macchina elettrica
“Cinema pedalando”
I ragazzi che hanno progettato gli esperimenti e li hanno esposti con successo al pubblico sono stati: Agosto Carlo, Barbano Lorenzo, Bentivoglio Andrea, Bortolotto Davide, Briano Paolo, Bruzzone Stefano, Buffoni Pietro, Canellis Costantino, Craviotto Vincenzo, Crepaldi Giorgio, Dall’Ara Diego, D’Ovidio Alessio, Dumitrascu Stefan, Ferrara Alessandro, Formento Lorenzo, Giana Armando, Giana Linda, Gianatti Virginia, Giribaldi Alberto, Granero Giulio, Grasso Luca, Gustavino Gabriele, Iagulli Gabriele, Krenn Adam, Levati Elena, Marcoli Luca, Mazzoni Alessia, Melloni Lorenzo, Mezini Zani, Mito Alessandro, Montalbani Giulia, Moretti Vincent, Nan Miriam, Nistor Antonia, Orsi Giuseppe, Patrone Erik, Perico Francesco, Perruccio Ingmar, Pisu Andrea, Porta Simone, Rabellino Nicolò, Ramaj Julian, Ranzato Stefano, Rocca Niccolò, Rosso Riccardo, Rossi Fabio, Sacco Giulia, Turco Jennifer, Valente Andrea, Vallarino Davide e Vallarino Simone, con l’aiuto di Luciano Arfini e Vittorio Schincaglia e naturalmente, sempre in mezzo ai giovani, la presidente Bianca Ferrari.
L’associazione Giovani per la Scienza attraverso l’ideazione e la realizzazione di sempre nuovi esperimenti prepara i suoi giovani ad affrontare i problemi che la digitalizzazione dell’economia e in particolare l’industria 4.0 sta ponendo e porrà alle nuove generazioni nel momento della ricerca di una occupazione.
Sabato 1 e domenica 2 giugno 2019, Magazzini del Cotone, Porto Antico di Genova
L’Associazione Giovani per la Scienza porta alcuni suoi nuovi esperimenti, progettati e costruiti dai ragazzi dal Campus di Savona all’evento nazionale a Genova “Focus Live 2019”, dove più di quarantacinque ragazzi presenteranno le loro invenzioni.
Tra queste quella che i giovani soci, di 17 e 18 anni, Gabriele Gustavino, Nicolò Rabellino e Stefano Ranzato hanno chiamato Cyclette 2.0.
Dicono i ragazzi: “Abbiamo voluto creare un cinematografo piuttosto particolare, composto da un proiettore e una cyclette speciale della palestra del Campus di Savona, su cui l’utente dovrà pedalare per produrre energia e poter vedere il filmato. Il lavoro che viene fatto sulla cyclette simula quanta energia sarebbe necessaria per far rimanere costantemente acceso il proiettore e quindi rendere l’intero sistema autosufficiente. Si tratta però di una cosa virtuale, in quanto servirebbero parecchie bike per alimentare un proiettore, dato che per funzionare ha bisogno di parecchia energia”.
“Il nostro circuito entra in gioco proprio qui, e si compone principalmente di 3 parti: un circuito sensore di corrente, che misura la variazione di assorbimento di corrente della cyclette, un Arduino (che è un piccolo microcontrollore programmabile) con modulo Wi-Fi che trasmette i dati letti dal sensore e un altro Arduino anch’esso con modulo Wi-Fi, che si occupa di ricevere i dati, interpretarli, e variare di conseguenza la velocità del filmato sul PC. Quindi bisogna pedalare velocemente, altrimenti il filmato rallenta fino a fermarsi.”
Una delle ragioni che ci ha spinto ad utilizzare la trasmissione wireless Wi-Fi è stato il fatto che in questo modo possiamo eliminare i cavi e trasmettere a distanza, avendo una maggiore libertà di movimento dei diversi componenti.
“La cosa importante che hanno fatto i giovani per la scienza”, dice la Fondatrice dell’associazione Prof. Bianca Ferrari, “è il mettere alla prova la loro capacità nel trovare soluzioni, attraverso il sistema del “trial and error”, “prova e sbaglia”, anche di fronte a problemi piuttosto insoliti, come quello di pedalare per vedere un film”.
E così vale per tutti gli altri esperimenti che saranno presentati da 45 giovani soci, da un modello di centrale idroelettrica a quello di una casa funzionante con la domotica (in foto), dall’uovo di Tesla al modello di un motore elettrico per le auto, alla costruzione di esperimenti che riproducono modelli matematici, come la probabilità, le onde stazionarie negli strumenti musicali, il moto armonico nelle onde elettromagnetiche, all’esperimento dell’effetto fotoelettrico per cui Einstein prese il Premo Nobel, alla sua applicazione in un pannello solare, allo spettrometro per analizzare lo spettro di emissione degli elementi e a uno spettrofotometro UV/VIS, che sfrutta anch’esso l’interazione tra luce ed elettroni per analisi chimiche, entrambi correlati alla tavola di Mendeleev, di cui ricorrono i 150 anni dalla scoperta e a cui è stato dedicato l’anno internazionale dell’Unesco.
“E’ nella filosofia della nostra associazione stimolare la capacità creativa dei giovani, che nell’età dai 15 anni ai 30 raggiunge il massimo. Tenendo sempre un occhio sulle trasformazioni sociali, come la digitalizzazione della economia e della industria 4.0, l’Associazione Giovani per la Scienza mira a porre ai suoi soci la ricerca di soluzioni ai problemi che potranno presentarsi loro un domani quando entreranno nel mondo del lavoro”
La scienza cambia la vita dell’uomo, dal mondo antico all’esplorazione dello Spazio.
Lo strumento scientifico prolunga i nostri sensi e ci fa vedere ciò che non si vede, udire ciò che non si sente, toccare ciò che non si tocca.
L’intelletto, attraverso la teoria scientifica e la pratica dello strumento, permette all’essere umano di scoprire i segreti della natura e di applicarli per cambiare in continuazione il suo modi di vita.
— Savona, i Giovani e la Scienza 2018 / Cambiamenti
Lo strumento unisce numerose branche della scienza, dalla meccanica quantistica alla chimica, dall’informatica all’elettronica, all’ottica.
Il giorno 21 settembre 2018 nel laboratorio dell’associazione “Giovani per la Scienza”, presso il Campus Universitario di Savona, si è tenuta d fronte a molti giovani l’inaugurazione dello spettrofotometro donato da Tirreno Power.
Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti la dottoressa Chiara Corti e Giampaolo Rabellino, rappresentanti di Tirreno Power, l’ing. Paola Laiolo, rappresentante del Campus Universitario di Savona – Università di Genova e della SPES, il dottor Mattia Minuto, rappresentante dell’Unione Industriali di Savona e tantissimi giovani dell’Associazione Giovani per la Scienza
“Lo spettrofotometro è uno strumento base di ogni laboratorio di chimica,” dice Rabellino, “luogo in cui si possono applicare concretamente le nozioni imparate sia a scuola sia con i Giovani per la Scienza.”
La dottoressa Corti ha dichiarato che il dispositivo è stato utilizzato nei laboratori di Tirreno Power e con piacere viene donato ai Giovani per la Scienza, che i ragazzi dell’associazione potranno organizzare una visita al ciclo combinato di Vado Ligure e ad una delle centrali idroelettriche; potrebbe essere una inte-ressante collaborazione che permetterà ai giovani l’approfondimento dei temi dell’energia.
L’ing. Laiolo ha portato i saluti del Prorettore del Campus Universitario di Savona, ing. Federico Delfino, e del Presidente della SPES, dottor Maurizio Schenone, comunicando il piacere di avere, in un luogo che si occupa di ricerca sui temi di energia e sostenibilità, un gruppo di giovani che studiano materie scientifiche con tanto impegno.
Porta i saluti dell’Unione Industriali di Savona il dottor Minuto, secondo cui l’esperienza e la passione che i ragazzi stanno vivendo nell’associazione possono diventare qualcosa di concreto nell’ambito dell’Industria, ricordando che l’Italia rimane il secondo paese manifatturiero d’Europa.
Giorgio Crepaldi e Alberto Giribaldi, due giovani dell’associazione, hanno spiegato che la spettrofoto-metria consiste nello studio della composizione dei materiali per mezzo della meccanica quantistica: lo spettrofotometro illumina i campioni di materiale al suo interno e misura la frequenza dei fotoni emessi, permettendo quindi di riconoscere gli elementi che compongono le sostanze.
“Lo spettrofotometro donato da Tirreno Power è uno strumento molto significativo, risultato di una grande evoluzione storico-scientifica che ha rivoluzionato il modo di vivere dell’uomo, dai computer all’elettronica alla produzione di energia, alle telecomunicazioni,” dice Bianca Ferrari, presidente dell’Associazione. “Esso permetterà ai nostri giovani di portare avanti contemporaneamente la teoria e la pratica di laboratorio, riscoprendo continuamente come non possa esistere l’una senza l’altra. Altrettanto significativo è aver riunito per questa occasione l’Ingegneria del Campus, l’Unione Industriali e la Tirreno Power, rappresentanti dell’Università e dell’Industria, due mondi che sono necessariamente legati. Noi abbiamo sede sociale presso l’Unione Industriali e sede operativa al Campus con l’uso di questa aula e dei nostri laboratori. Questa occasione ben rappresenta il nostro modo di opera-re nel rapporto continuo tra teoria e sperimentazione.”
Simone Vallarino – Consiglio direttivo Giovani per la Scienza
I Giovani per la Scienza “illuminano” la notte bianca di Savona
Nella serata del 12 Luglio i ragazzi dell’Associazione Giovani per la Scienza mostreranno diversi loro esperimenti al pubblico savonese.
L’occasione è quella delle notti bianche savonesi organizzate nei giovedì sera di luglio, dove si alternano in giro per la città concerti ed eventi. In quella di giovedì 12, via Manzoni si trasformerà nel palcoscenico dei Giovani per la Scienza.
I ragazzi dell’Associazione presenteranno al pubblico una serie dei loro esperimenti “illuminando” la serata con la scienza. Tutti gli esperimenti sono stati ideati e costruiti dai giovani soci nei loro laboratorio presso il Campus Universitario di Savona.
Con l’aiuto di luci, neon e LED verranno mostrate alcune esperienze progettate e costruite dei ragazzi e spiegati principi di meccanica, elettromagnetismo, ottica, fisica atomica e informatica.
I giovani anche questa volta, portando la scienza in piazza, mostreranno quante idee e invenzioni siano dietro agli oggetti tecnologici che tutti i giorni usiamo, ma che sono poco conosciute.
Le esperienze che verranno mostrate sono:
SPETTRO DEGLI ELEMENTI (gruppo di ottica): analisi dello spettro di emissione di alcuni elementi tramite un prisma;
ONDOSCOPIO (gruppo di ottica): studio dell’interferenza tra onde con acqua e due fenditure e…una macchina da cucire;
MOMENTO ANGOLARE(gruppo di meccanica): il fenomeno della conservazione del momento angolare con ruote di bicicletta e sedie girevoli;
RICONOSCIMENTO DEI COLORI (gruppo di informatica): programmazione e costruzione di un apparecchio per riconoscere i colori;
UOVO DI TESLA (gruppo di elettromagnetismo): riproduzione del famoso esperimento di Tesla, ispirato all’uovo di Colombo;
MACCHINA DI GALTON (gruppo di meccanica): studio della distribuzione delle probabilità;
STUDIO DEL VUOTO (gruppo di meccanica): osservazione degli effetti della pressione ridotta su alcuni oggetti comuni;
CALAMITE E CORRENTI(gruppo di Fisica & Oltre): studio dei fenomeni alla base dell’elettromagnetismo;
BOBINA DI TESLA (gruppo di elettromagnetismo): una bobina che alimenta e accende neon senza contatto;
PIANO INCLINATO (gruppo di meccanica): l’esperimento concepito da Galileo per studiare la caduta dei corpi;
MOTO ARMONICO(gruppo di meccanica): un’onda sinusoidale disegnata sulla carta dal moto di una biella-manovella;
FISICA ATOMICA (gruppo di fisica atomica): la scoperta dell’elettrone con i tubi a vuoto.
I giovani scienziati savonesi hanno visitato la Cité de l’Espace
Settanta ragazzi dell’Associazione “Giovani per la Scienza” sono tornati a casa dopo la visita scientifica alla Cité de l’Espace, presso Toulouse, in Francia. I giovani, partiti venerdì 13 e tornati domenica 15 Aprile, hanno dedicato l’intera giornata di sabato alla visita della Città dello Spazio. Il gruppo, per esplorare l’esposizione, ha avuto tre eccellenti ciceroni appartenenti all’Associazione, che lavorano nell’ambito europeo delle imprese spaziali con ruoli di prestigio: Sergio Palumberi, EDRS Operations Manager in Airbus Defence and Space, Daria Margiotta, Team Lead, Operations Coordination and Planning per il modulo Columbus della Stazione Spaziale Internazionale ISS, Livio Vicinanza, Executive Assistant in Airbus presso la sede centrale di Tolosa. Questi hanno condotto i giovani nell’immensità dello Spazio con fascino e grande competenza scientifica.
Tutto ha funzionato nel minimo dettaglio e al minuto, dalle 10 del mattino alle 18 di sera, grazie all’organizzazione di Viviana Palumberi, socia delegata dai giovani ai rapporti internazionali, che insegna matematica presso il Liceo di Aarau (Svizzera), scuola che fu frequentata da Einstein.
Si è visto quanto sia sofisticata la tecnologia dei vettori spaziali, la gestione delle informazioni e delle comunicazioni attraverso l’utilizzo di ben 1200 satelliti orbitanti intorno alla Terra, quanto siano interessanti gli esperimenti fisici, chimici, biologici e medici che vengono fatti in assenza di gravità e come questi abbiano importanti ricadute nella nostra società, dalle telecomunicazioni, all’elettronica, alla scienza dei materiali, alla medicina. Il contatto è stato diretto provando a rannicchiarsi nella capsula Soyuz, osservando una pietra portata direttamente dalla superficie lunare e provando la sensazione di una corsa con la bassa gravità della Luna.
Un anno di studio nella loro sede presso il Campus Universitario di Savona ha impegnato i giovani dell’Associazione per arrivare preparati a questo viaggio scientifico, come loro stessi tengono a denominarlo. Hanno imparato come si calcolano le orbite spaziali, come si lancia un missile, quanto coraggio e volontà abbiano avuto gli esploratori nella storia dello Spazio. In questo periodo è stato per loro emozionante ricevere il saluto dell’astronauta Paolo Nespoli, mentre con la stazione spaziale ISS passava sopra Savona.
Li hanno aiutati in questo percorso Carlo, socio universitario che studia Ingegneria Aereospaziale a Torino, e tutto il team di universitari che sotto la guida della Presidente Bianca Ferrari dirigono l’Associazione e che con scrupolo e precisione hanno organizzato ogni dettaglio di questo progetto.
Dalle esplorazioni spaziali alla visita delle mura medievali della città di Carcassonne, con un grande balzo indietro nel tempo si è conclusa questa significativa esperienza. I ragazzi rivolgono un grande grazie alla Fondazione De Mari e all’Unione Industriali di Savona per i contributi che hanno voluto devolvere per questa iniziativa.
Si è conclusa il 25 Ottobre al Priamàr di Savona l’esposizione
“Savona, i giovani e la scienza 2017. Contatti. La scienza e il progresso: dal visibile all’invisibile“,
anteprima del Festival della Scienza di Genova, che inizia oggi, giovedì 26 Ottobre.
Grande affluenza di pubblico e scolaresche, con oltre 1700 firmatari, di cui circa 700 provenienti dalle scuole e più di 1000 visitatori, fra cui tante famiglie con figli e nipoti.
L’Associazione “Giovani per la Scienza” ha presentato a Palazzo del Commissario tutti gli esperimenti inventati e realizzati dai suoi soci dai 14 anni in su, coordinati dai soci universitari, costruiti nell’anno accademico 2016/2017 presso i loro laboratori del Campus di Savona, dove si riuniscono nel loro tempo libero tutti i venerdì dalle 14:15 alle 18 e tutti i sabati dalle 9:30 alle 12:30.
E’ stata una settimana d’esperienza che è valsa mesi: l’organizzare le prenotazioni e i tempi di un giro complessivo tra gli esperimenti di circa due ore, il parlare al pubblico, anche adulto, a volte pure straniero, il pensare come esporre concetti scientifici anche complessi, lo spirito di gruppoe l’aiuto reciproco nel far funzionare tutto, hanno dato un bagaglio che diventa parte importante della formazione dei giovani soci.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno appoggiato ed aiutato, pensiamo che sia stato bello portare quest’esperienza nella nostra città di Savona. Il saluto di Nespoli ci ha riempito i cuori e faremo tesoro anche di quello che sembrava non funzionare e che ci ha impegnato a superare anche le difficoltà.
Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), protagonista della terza missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), denominata “VITA”.
“La scienza e il progresso; dal visibile all’invisibile”.
Inaugurazione: sala della Sibilla del Priamar, 18/10/2017 ore 16:30
Esposizione presso il Palazzo del Commissario dal 18/10/2017 al 25/10/2017
Giorni feriali ore 9:00-13:00 per le scuole, ore 15:00-18:00 per il pubblico
Sabato e domenica: 10:00-12:30 / 15:00-18:00
Anche quest’anno si terrà a Savona l’anteprima del Festival della Scienzadi Genova, presso il Palazzo del Commissario, al Priamar. I “CONTATTI“, parola chiave del Festival della Scienza 2017, verranno sviluppati dall’Associazione “Giovani per la Scienza” come percorso dal macrocosmo al microcosmo e dalla fisica classica alla fisica quantistica in un itinerario con 26 esperimenti interattivi collocati in 9 postazioni e illustrati da 24 pannelli.
Tutti gli esperimenti sono stati costruiti e verranno presentati da giovani dell’Associazione “Giovani per la Scienza” dai 14 anni in su, coordinati dai soci universitari.
Si inizierà dalla meccanica, provando a capire insieme cosa siano la quantità di moto e il momento angolare per arrivare all’atomo di Bohr e alla quantizzazione del momento angolare. Si faranno poi ricostruire ai giovani visitatori le funzioni trigonometriche e il moto armonico, quindi il passaggio all’elettromagnetismo porterà dalle macchine elettrostatiche fino alla corrente alternata e al motore asincrono, per culminare nell’esperimento dell’uovo di Tesla. Si proseguirà con lo studio del vuoto, fondamentale per gli esperimenti di fisica atomica, nati come esperienze di scariche elettriche in tubi a vuoto. La postazione dell’ottica collegherà il mondo macroscopico e quello microscopico, dalla interferenza nell’acqua all’interferenza della luce, all’interferenza degli elettroni. In seguito la sezione di chimica e biologiacercherà di far vedere come dalla fisica quantistica si arrivi alla doppia elica del DNA. A concludere il percorso alcuni esperimenti sulla tecnologia moderna, riguardanti l’elettronica e l’informatica, dalla informatizzazione di una serra alla logistica con la smart mobility.
Vi aspettiamo alla nostra inaugurazione mercoledì 18 ottobre!
I laboratori hanno sede al Campus di Savona nella palazzina Lagorio e sono stati allestiti dai giovani delle Scuole Superiori sotto la guida dei soci universitari
Questo pomeriggio alle ore 15, presso la Palazzina Delfino del Campus Universitario di Savona, i Giovani per la Scienza hanno inaugurato i nuovi laboratori, da loro realizzati nei locali gentilmente concessi dal CENS (Centro Servizio Polo Universitario Savona).
Bianca Ferrari, presidente dell’Associazione è entusiasta e soddisfatta:”Il primo di settembre abbiamo il primo appuntamento per partire con le giornate di lavoro, in agosto abbiamo traslocato, grazie all’aiuto dei ragazzi, trasferendo il materiale al Campus. Vogliamo ringraziare l’Università di Genova, il Campus di Savona, la Spes, l’Unione Industriali che ci appoggia e ci sostiene e l’Associazione De Mari. Mi preme sottolineare anche il grande contributo dell’Infineum che ci ha consentito di comprare il tubo di Thomson e anche l’aiuto per alcuni acquisti dal Mulino di Ellera”.
“Questi ragazzi oltre a fare esperimenti diventano loro stessi esperimenti di pedagogia – prosegue la prof.ssa Ferrari – non sono più la somma di tanti singoli ma si forma un linguaggio collettivo. Si mescolano età e formazioni diverse, quando i ragazzi si mettono insieme diventano un tutt’uno incredibile, hanno un obiettivo comune”.
Si unisce ai complimenti l’ingegner Simona Sacone: “Si tratta di un laboratorio bellissimo, é un libro di fisica e meccanica messo in pratica. Ci sono tante idee che non vediamo l’ora di realizzare per collaborare insieme il prossimo anno”.
In rappresentanza delle Istituzioni l’Assessore ai servizi informatici e telematici e alle politiche giovanili del Comune di Savona Barbara Marozzi: “Siete il fiore all’occhiello e vi ringraziamo per l’ottimo lavoro che state svolgendo, non solo su Savona ma anche a Genova con il Festival delle Scienza”.
INAUGURAZIONE DEI NUOVI LABORATORI AL CAMPUS DI SAVONA
Domani, martedì 29 agosto alle ore 15, presso la Palazzina Delfino del Campus Universitario di Savona, i Giovani per la Scienza inaugurano i nuovi laboratori, da loro realizzati nei locali gentilmente concessi dal CENS(Centro Servizio Polo Universitario Savona).
L’Associazione GpS ringrazia l’Università di Genova, il Campus e la SPES per il loro sostegno e per aver concesso ai giovani uno spazio in cui realizzare il loro sogno, un loro laboratorio, affiancato da una loro sala riunioni.
Questo permetterà ai giovani di apprendere la scienza attraverso lezioni teoriche ed esperimenti da loro realizzati. Il lavoro di gruppo dei ragazzi diviene esso stesso un esperimento sulle potenzialità pedagogiche di una attività collettiva di autorganizzazione.
La realizzazione dei laboratori è stata fatta in agosto da giovani delle scuole superiori della Provincia di Savona sotto la guida dei soci universitari.
Conclusa, ancora con successo, l’ultima notte bianca di giovedì 27 luglio a Savona.
In via Santa Maria Maggiore con l’evento “Univercity incontra Savona“, tanti gli esperimenti scientifici presentati al pubblico dall’Università di Genova. Il Campus Universitario di Savona era presente con i ragazzi dell’Associazione Giovani per la Scienza.
Il foltissimo pubblico che ha partecipato fino a mezzanotte, fatto di adulti, giovani e bambini, i capannelli che si sono formati per discutere del funzionamento di questo o quell’esperimento, mostrano che la scienza può essere avvincente per tuttie che il capire quanto ci circonda ed è stato costruito da noi uomini è il frutto di una passione di ricerca che i grandi scienziati hanno espresso, ma che anche tanta gente comune ha nell’animo.
Bianca Ferrari
Presidente dell’Associazione “Giovani per la Scienza”
Esistono figure geometriche che hanno un’area ben definita e perimetro infinito?
A questa intrigante domanda si risponderà
venerdì 21 luglio alle ore 9:30presso l’aula B2 , Palazzina Branca, del Campus di Savona
I giovani scienziati savonesi non si fermano mai e proseguono con il progetto “Da Savona a Rotterdam: i Giovani per la Scienza si raccontano” con la Dott.ssa Viviana Palumberi, insegnante di matematica nel liceo di Aarau (Zurigo) che fu frequentato da Einstein.
Laureatasi cum laude a Pavia in matematica e dottoratasi cum laude presso l’Università di Basilea, ora insegnante presso Alte Kantonschule di Aarau, in Svizzera, l’istituto ginnasio in cui studiò anche Einstein, la Dott.ssa Palumberi è originaria di Savona ed è una delle fondatrici dell’Associazione “Giovani per la Scienza”.
A dodici anni dalla fondazione dell’Associazione, i soci fondatori sono ora collocati nel mondo del lavoro, nei più svariati campi scientifici in Italia e in Europa.
Proprio per permettere ai soci più giovani di conoscere le esperienze dei più grandi e approfondire come la scienza sia applicata nelle aziende e nei centri di ricerca internazionali, è nato il progetto “Da Savona a Rotterdam: i Giovani per la Scienza si raccontano”, un convegno permanente in cui i soci fondatori, in vari incontri al Campus di Savona, raccontano il proprio percorso e le proprie attività ai più giovani, rendendo concreta la scienza.
La domanda da cui si partirà nel convegno di venerdì 21 sarà:
Quanto è lunga la costa della Gran Bretagna? Per rispondere a questa domanda Mandelbrot nel 1975 scoprì i frattali, figure che non hanno dimensione uno come una linea o dimensione due come un quadrato, bensì una dimensione tra l’uno e il due.
In questa lezione verrà fatta costruire dal giovane pubblico una di queste figure particolari che ha la caratteristica di avere area finita ma perimetro infinito.
Un grande pubblico in Via Santa Maria Maggiore ha partecipato fino a mezzanotte ai laboratori interattivi dell’Associazione “Giovani per la Scienza”.
Giovani soci, dai 14 ai 19 anni, di tutte le scuole superiori, a detta degli spettatori, hanno mostrato con entusiasmo e cognizione gli esperimenti luminosi che essi stessi hanno costruito. Qualcuno ha detto: “È bello avere una cosa così a Savona, che ti coinvolge e insieme ti arricchisce e che piace sia ai grandi che ai piccoli“.
Tante le proposte di collaborazione e le richieste di portare gli esperimenti nelle scuole, anche dei più piccoli, come laboratori itineranti.
Giovani scienziati alla ricerca del senso della vita
Ieri e oggi, 13-14 maggio l’associazione Giovani per la Scienza partecipa, insieme all’ISS Ferraris-Pancaldo, all’evento Why Bio organizzato dall’Agenzia Indaco di Savona su iniziativa di Ascom Confcommercio Savona.
L’Associazione Giovani per la Scienza ha voluto contribuire con la sua caratteristica metodologia scientifica all’iniziativa, con concetti di fisica e biologia quantistica ed esperimenti di chimica ed elettronica, per rispondere alla domanda: Cos’è la vita?
I concetti di fisica quantistica sono stati esposti su un poster in cui si è cercato di spiegare come, partendo dalle riflessioni e scoperte del grande fisico Schördinger Premio Nobel1933, altri due grandi Premi Nobel nel 1962 quali Watson e Crick siano arrivati alla scoperta delle doppia elica del DNA. È affascinante come una delle domande più antiche dell’umanità “che cos’è la vita?” trovi una risposta in una scienza moderna come la fisica quantistica.
Lo stand di chimica, estraendo il DNA della banana, ha voluto giocare col nome dell’evento e rispondere alla domanda “perché vita?” essendo l’acido desossiribonucleico la molecola che contraddistingue gli esseri viventi da quelli non viventi, in quanto la sua caratteristica esclusiva è di contenere tutte le informazioni per poter riprodurre sé stessa.
Lo stand di smart mobility ha voluto mostrare come la scienza e la tecnica possono migliorare la vita dell’uomo con tre esperimenti che rappresentano metodi innovativi ed alternativi per il trasporto:
La macchinina a comando vocale: come suggerisce il nome è un mezzo di trasporto che non necessita di comandi manuali ma solo vocali.
Il drone: mezzo di trasporto aereo comandato in remoto, ha la possibilità di raggiungere luoghi pericolosi o difficilmente accessibili all’uomo e per questo sta diventando un mezzo sempre più presente nella realtà odierna.
Il robot linefollower: mezzo di trasporto che segue linee tracciate sul suolo. Ha un ampio utilizzo nel campo di spostamento merci grazie alla possibilità di seguire un percorso chiuso con soste programmate, utilizzato da grandi aziende come Amazon.
Fisica, esperimenti e giochi: un giornata alla scoperta della scienza per i bambini di Savona.
Nella giornata di domenica 7 Maggio l’associazione Giovani per la scienza ha aderito con il Campus universitario di Savona alla Città dei bambini, un evento in due giorni ideato dalla compagnia teatrale Nati Da Un Sogno e dedicato al divertimento e all’apprendimento dei più piccoli, portando diversi esperimenti a palazzo Santa Chiara.
I bambini e le bambine hanno avuto l’occasione di giocare con l’informatica accendendo dei led tramite il suono della loro voce, apprendere i meccanismi dell’elettromagnetismo divertendosi con calamite, bussole e motorini, conoscere i segreti del momento angolare con ruote di bicicletta volanti e restare affascinati dal piano inclinato di Galileo, dimostrando quanto la scienza possa essere appassionante anche per i più piccoli.
Il progetto è stata un’occasione per apprendere, divertirsi e relazionarsi con la scienza da entrambi i fronti perché i Giovani per la Scienza che hanno partecipato hanno dai 14 ai 18 anni e attraverso questa iniziativa hanno avuto l’occasione di organizzare un evento di portata istituzionale e di misurarsi nell’entusiasmante difficoltà di insegnare concetti che, pur nella loro complessità, possono essere affrontati attraverso il gioco e il divertimento.
I giovani scienziati savonesi hanno visitato uno dei principali centri di ricerca in Europa
Lunedì 24 aprile, 70 ragazzi dell’Associazione “Giovani per la Scienza”, guidati dalla Presidente professoressa Bianca Ferrari, si sono recati in visita al Paul Scherrer Institut (PSI), situato a Villigen, vicino Zurigo, in Svizzera.
Il PSI è uno dei principali centri di ricerca d’Europa e anche del mondo sulla fisica della materia e sulla fisica medica. Qui vengono accellerati protoni ed elettroni utilizzati per produrre fasci di neutroni per spallazione e fasci di fotoni di luce di sincrotrone,per poter studiare la struttura interna e le proprietà dei materiali anche nel loro movimento, da quelli che compongono un’automobile a quelli usati per produrre farmaci, ai movimenti reciproci tra cellule.
Inoltre il PSI è il più importante centro mondiale per un’innovativa terapia antitumorale, che riuscendo a produrre protoni accelerati particolarmente collimati, viene particolarmente usata per combattere e curare tumori localizzati in zone sensibili o in profondità, in particolare quelli che colpiscono cervello e occhi.
Dopo aver studiato per tutto l’anno elettromagnetismo e fisica quantistica, i giovani hanno potuto vedere dove le conoscenze di queste discipline vengono applicate per migliorare la vita di tutti.
Gli studi e gli esperimenti svolti nel loro laboratorio presso il Campus di Savona hanno permesso ai ragazzi dei Giovani per la Scienza di seguire al meglio le spiegazioni dei ricercatori, sorprendendoli con domande a dir loro molto pertinenti e argute.
I ricercatori sono stati particolarmente colpiti anche perchè molti interventi sono stati fatti da quattordicenni, i più piccoli dell’Associazione, e si sono congratulati con tutti loro.
Il viaggio scientifico è stato reso possibile grazie al supporto da parte della Fondazione De Mari e dell’Unione Industriali.
Questa esperienza ha ulteriormente alimentato la passione dei Giovani per la Scienza rendendoli consapevoli di un futuro possibile a cui aspirare e l’entusiamo che verrà trasposto nella vita di tutti i giorni.
Nei giorni 10 e 24 marzo 2017 si è tenuto il progetto Energia, svoltosi presso il Campus Universitario di Savona. Il progetto si è sviluppato in due incontri dei Giovani per la Scienza con l’ingegner Vittorio Rossello, socio fondatore dell’associazione.
Nel Corso di Studi di Laurea Magistrale, Vittorio ha maturato esperienza formativa e di ricerca in Germania, grazie ai progetti Europei “Erasmus” ed “Erasmus Placement”. Ha avuto modo di studiare Project Management e redigere la propria Tesi di Laurea presso la Technische Universität di Berlino.
Laureato con lode in ingegneria navale, Vittorio ha intrapreso il suo percorso di carriera nel settore dell’energia, inizialmente come tirocinante a Berlino grazie al progetto Europeo “Leonardo da Vinci” e successivamente a Genova come Energy Efficiency Project Engineer presso Axpo Italia S.p.A., sussidiaria Italiana del gruppo energetico svizzero Axpo Trading AG, presente in tutto il mondo.
Attualmente Vittorio segue–dal punto di vista tecnico, commerciale e gestionale–progetti di efficienza energetica per clienti commerciali e industriali in Italia e Finlandia. È quotidianamente in contatto con controparti Americane e Canadesi con l’obiettivo di implementare entro fine 2017 un sistema di monitoraggio statistico dei consumi energetici per piccole/medie imprese e grandi aziende.
Nel primo incontro Vittorio ha iniziato ricordando che
L’energia è una forma in cui la materia si mostra ai nostri sensi, è dappertutto. La luce che permette di leggere queste righe è energia, così come lo sono i biscotti che al mattino intingiamo nel latte caldo, il carburante dell’aereo che ci porta in vacanza dall’altra parte del mondo e il calore che percepiamo di fronte al caminetto in una fredda giornata di inverno.
Ha quindi dato una definizione dell’energia, spiegando come la si misura oggettivamente. Ha poi fornito uno schema generale della produzione di energia, illustrandone vantaggi e svantaggi in ogni sua forma .
Il secondo venerdì invece l’incontro si è concentrato sul funzionamento del mercato dell’energia elettrica, partendo dalla struttura di una rete di distribuzione , con i vari attori che la compongono e i loro compiti, per poi passare a come ne viene fissato il prezzo. Questo infatti è strettamente legato al numero e al tipo di centrali elettriche che vengono attivate: infatti alcune hanno costi minori ma hanno una produttività variabile o sono lente da attivare, mentre altre hanno costi maggiori però possono essere messe in funzione in poche ore.
Nel corso dell’intero progetto si è seguito un approccio scientifico, valutando la realtà attuale basandosi su dati oggettivi, cercando di capire la questione energetica fino in fondo.
Gli incontri hanno destato molto interesse nei giovani, che hanno posto tantissime domande, dando luogo ad un appassionante dibattito.
Il progetto energia è stata un occasione unica per poter discutere di argomenti di attualità. E’ stato bello vedere la generazione dei fondatori, rappresentata da Vittorio, spiegare alle nuove leve. E’ stato un punto di incontro tra fondatori e nuovi giovani.
Anteprima a Savona del Festival della Scienza, che per la prima volta si “regionalizza” attraverso il progetto “Orientascienza”, dedicato all’orientamento dei giovani verso le professioni tecniche e scientifiche attraverso esperienze di alternanza scuola lavoro. A pochi giorni dall’avvio della kermesse a Genova, è stata inaugurata alla Fortezza del Priamar la mostra “Savona, i giovani e la scienza” (24 – 25 e 26 ottobre) che propone nove esperimenti scientifici realizzati dai ragazzi dell’Associazione I giovani per la Scienza, inseriti in un percorso storico caratterizzato dall’evoluzione dei “segni” – fil rouge dell’edizione 2016 della kermesse – e dei simboli scientifici.
I Giovani per la Scienza hanno ultimato a Savona l’allestimento dell’esposizione dell’anteprima del Festival della Scienza, completamente costruito da loro stessi.
Il Convegno di inaugurazione si terrà nella sala della Sibilla presso la Fortezza del Priamar, lunedì 24 ottobre, ore 16:30, seguirà una visita guidata alla mostra.
Due piani del palazzo del Commissario presso la Fortezza del Priamar, una vera e propria mostra interattiva della storia della scienza, da Galileo Galilei, che rivoluzionò la scienza con il suo modo di interpretare la natura costruendo una teoria rigorosa e coerente, all’esperimento di Oersted da cui per Einstein risale un nuovo concetto di campo elettromagnetico che lo porterà alla relatività ristretta, all’elettronica e alla costruzione di robot auto-muoventesi.
Una settimana di intenso lavoro per i Giovani per la Scienza, reso possibile da più di 11 anni di esperienza dell’Associazione.
Per l’allestimento sono stati necessari 160 tubi Innocenti del peso di 18 quintali, 500 morsetti pari a 18 quintali, 24 cartelloni di guida scientifica, 19 esperimenti, di cui alcuni interattivi, esposti in 9 postazioni,costruiti dai soci 14-18enni e supervisionati dai soci universitari dell’Associazione Giovani per la Scienza. Saranno i costruttori a mostrarli e spiegarli al pubblico.
Alle 12.56 di sabato 22 ottobre il robot linefollower costruito e programmato dai Giovani per la Scienza, come si vede nella foto, ha preso a funzionare!
Concluso il progetto che ha coinvolto l’associazione, l’Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto
Il giorno Venerdì 26 Febbraio è stata effettuata la visita dei ragazzi dell’associazione Giovani per la Scienza presso il porto di Savona e la sede della Capitaneria di Porto.
In un pomeriggio che è risultato molto interessante, i ragazzi hanno avuto modo di vedere le operazioni che si svolgono nel porto: accompagnati dal Dottor Leonardo Picozzi hanno girato tra le banchine, osservando il lavoro di carico e scarico di alcune grandi navi. I Giovani hanno assistito allo scarico della cellulosa e delle auto, che vengono mobilitate una ad una dagli addetti del Porto. Inoltre sono potuti entrare nel magazzino di un terminalista che si occupa di rinfuse solide, in particolare di sale (foto), fertilizzanti, soda, pellets.
A conclusione della visita presso l’Autorità Portuale i Giovani per la Scienza sono entrati nel Palacrociere, dove è stata spiegata la difficoltà logistica del gestire fino a diecimila persone in un solo giorno.
Ma il pomeriggio non era ancora terminato per i ragazzi, che si sono quindi spostati presso la sede della Capitaneria di Porto. Qui, accolti dal Comandante Giulio Giraud, hanno potuto vedere e salire sui mezzi a disposizione della Capitaneria, sempre pronti per uscire in mare in caso di emergenza, e visitare la sala di comando, da cui viene costantemente monitorato il traffico dei natanti sia nell’area Savonese, che in generale nel mar Ligure e Mediterraneo.
Se si passa un tunnel che porta da Savona al suo Porto si scopre un mondo che pochi conoscono e neanche immaginano e che pure fa parte della vita pulsante della nostra città
Il primo contatto tra i Giovani per la Scienza e il Porto di Savona è avvenuto durante l’estate 2015, in occasione del concorso “Giovani… idee in porto” in cui l’associazione si è classificata al primo e secondo posto.
Allora i ragazzi si sono resi conto di non conoscere abbastanza una realtà contemporaneamente vicina e molto importante. È nata quindi l’idea che ha portato al progetto “I Giovani per la Scienza alla scoperta del Porto” , per portare i Giovani a incontrarsi con le realtà che agiscono nel Porto di Savona: l’Autorità Portuale e la Capitaneria. Il progetto è strutturato su due momenti, il primo si è svolto Venerdì 19 Febbraio presso la sede al Campus dei Giovani per la Scienza, il secondo sarà il giorno Venerdì 26 Febbraio e sarà un vero e proprio viaggio in pullman di visita all’interno del Porto.
Nel primo incontro sono intervenuti il Dottor Leonardo Picozzi dell’Autorità Portuale e il Comandante Giulio Giraud della Capitaneria di Porto. Hanno spiegato le attività del porto di Savona-Vado, in particolare si è parlato dei vari terminalisti che operano sulle banchine, di come si occupano del traffico di rinfuse agricole e industriali sia liquide che solide, di crociere e traghetti, di carbone e petrolio, dei prodotti forestali, acciai e prodotti siderurgici, di frutta e container. La Capitaneria invece si occupa di tutto ciò che riguarda la sicurezza in mare e in porto; controlla una vasta area di mare e verifica il rispetto delle norme da parte delle navi che circolano nelle vicinanze della costa savonese.
Venerdì 26 i Giovani per la Scienza si recheranno poi in visita al porto di Savona, dove potranno toccare con mano la complessità delle attività che vi si svolgono, e comprendere le difficoltà logistiche e tecniche della gestione del porto. A seguire visiteranno la Capitaneria, dove potranno vedere i mezzi utilizzati per la sorveglianza e la sicurezza in mare. I Giovani per la Scienza hanno deciso di vivere questi due incontri allo stesso modo dell’annuale viaggio scientifico. Quindi, con la serietà, la curiosità, la voglia di scoprire e di capire, che portano in giro per l’Europa, effettueranno questo viaggio alla scoperta del Porto di Savona e vedranno attraverso le attività dell’Autorità Portuale e della Capitaneria di Porto quanto esso sia un importante canale nel commercio verso il sud dell’Europa.
L’Autorità Portuale di Savona ha premiato i vincitori del contest “Giovani…idee in porto”. Obiettivo del concorso è avvicinare i giovani alle tematiche portuali premiando quei lavori che hanno saputo rappresentare la realtà di Savona-Vado in maniera originale e informale. Primi e secondi classificati sono stati i video inviati dai membri dell’Associazione Giovani per la Scienza, che proprio lo scorso maggio ha festeggiato i 10 anni di attività con un evento ospitato nel Campus di Savona.
L’Associazione, sotto l’egida dell’Unione Industriali di Savona, comprende studenti liceali e tecnici, universitari e giovani già entrati nel mondo del lavoro e della ricerca, tutti accomunati dalla passione per la scienza e la tecnica. Oggi i GpS sono più di cento soci e si riuniscono in due sedi, una presso il Campus Universitario di Savona e una nei laboratori dell’Istituto Ferraris-Pancaldo.
Terzo classificato al contest “Giovani…idee in porto” il video contributo inviato da Dario Arvigo, studente savonese iscritto al Liceo Scientifico Grassi.
I vincitori sono stati scelti dall’Autorità Portuale fra i numerosi video realizzati dagli utenti e caricati sulla piattaforma www.latuaideadimpresa.it, secondo le indicazioni del brief fornito, ossia capire cosa rappresentino oggi il porto di Savona e tutte le sue attività per un target giovane, ma anche conoscere e condividere i modi di comunicazione ed espressione propri dei ragazzi.
La cerimonia di consegna dei premi si è svolta alle ore 11:00 di oggi, giovedì 25 giugno, presso la sede dell’Autorità Portuale di Savona. A premiare i primi tre classificati sono intervenuti il comandante della Capitaneria di Porto di Savona Vincenzo Vitale e il presidente della Port Authority savonese Gianluigi Miazza che si sono complimentati con i ragazzi per i lavori svolti.
Al Campus di Savona più di 80 tra giovani, docenti e ricercatori di Savona, Genova e Lodi, saranno ospiti dell’associazione Giovani per la Scienza, in collaborazione con l’INFN di Genova per discutere della loro presa dati sui raggi cosmici a energie estreme, il progetto nazionale EEE guidato dal Centro Fermi di Roma.
Giovedì 12/2/15, aula 117 palazzina Lagorio
dalle ore 11 alle ore 16
L’associazione Giovani per la Scienza partecipa al progetto nazionale EEE (Estreme Energy Events), progetto per la rilevazione di raggi cosmici a energie estreme con rilevatori MRPC, posti in moltissime scuole d’Italia.
La collaborazione dei Giovani per la Scienza è con il liceo Chiabrera, il liceo Grassi, e l’ istituto tecnico–nautico Ferraris Pancaldo di Savona , e con il liceo Gandini di Lodi.
Quattro rivelatori MRPC sono stati costruiti dai giovani dell’associazione e delle quattro scuole presso il CERN di Ginevra, poi trasportati a Genova presso l’INFN per essere testati e ora sono in presa dati presso le scuole stesse.
I giovani sono divisi in squadre che ogni giorno nelle loro scuole devono controllare il buon funzionamento dei rivelatori e poi da casa a distanza possono collegarsi per la presa dati, l’elaborazione e il coordinamento dei gruppi di lavoro.
E’ un progetto scientifico a tutti i livelli, studiato nel mondo per capire la provenienza di questi raggi a energie elevatissime, che impattano l’atmosfera terrestre provenendo dal cosmo.
Al convegno nazionale di Erice tenuto nel dicembre scorso i ragazzi e i docenti di Savona sono già stati apprezzati e portati ad esempio per gli ottimi risultati che stanno ottenendo.
Gianluca Gemme ha parlato dell’errore, che è quello che accompagna tutti i giorni i nostri ragazzi nei laboratori, ma è anche quello che dimostra la grandezza dell’uomo: perché se si è capaci di essere modesti e di riconoscerlo, è quello che dà la voglia di andare oltre e scoprire qualcosa di nuovo.
Il metodo scientifico nell’era della comunicazione globale
Venerdì 28 novembre 2014 – Ore 16:30
Sala Convegni Unione Industriali di Savona, Via Gramsci 10
Abbagli, bufale ed errori popolano la strada che l’uomo ha percorso per conoscere ed interpretare l’Universo. E non solo nella visione antica di una Natura antropomorfa, fatta di spiriti e di dei.
E’ stato così anche dopo che il metodo di Galileo ci ha insegnato a guardare con più attenzione e intelligenza i fenomeni naturali.
Ancora oggi, nella nostra era ipertecnologica e di comunicazione globale, ci capita – e spesso – di prendere sorprendenti cantonate. In realtà, però, riconoscere e correggere i propri errori è l’essenza stessa del metodo scientifico, inaugurato da Galileo più di 400 anni fa.
Sbagliarsi fa parte del gioco. Ripercorriamo il recente caso dell’esperimento BICEP-2 e della “scoperta” delle onde gravitazionali primordiali per riflettere su questi temi, in particolare sul delicato rapporto tra scienza e mezzi di comunicazione di massa nel mondo globale.
Programma
Saluto
Dott. Alessandro Berta – Direttore Unione Industriali della Provincia di Savona
Presenta
Prof.ssa Bianca Ferrari – Presidente Associazione “Giovani per la Scienza”
I Giovani per la Scienza affrontano le alte tecnologie e provano a stampare in 3D
Venerdì 17 ottobre, al Campus Universitario di Savona, presso l’Associazione Giovani per la Scienza, palazzina Delfino, aula 101, si terrà una presentazione della stampante 3D guidata dal programmatore Marco Patrone e dall’ingegnere Luca Pelizzoni.
La stampante 3D è un particolare tipo di macchina che permette di creare un oggetto solido, a 3 dimensioni, partendo da un modello digitale, disegnato con un apposito software; il materiale usato può variare, ma si tratta solitamente di materiale plastico applicato per sovrapposizione in strati (produzione additiva).
Esistono diversi modelli di questa nuova stampante e ormai si possono creare oggetti usati nella vita quotidiana come per esempio vasi, occhiali, cover per telefono, ecc.
Questa particolare stampante verrà lasciata nei laboratori dell’Associazione per un certo periodo di tempo, chissà che i Giovani riescano a risolvere alcuni problemi nella costruzione dei loro esperimenti con questa innovativa tecnologia.
Cultura umanistica e cultura scientifica si incontrano
lo dimostrano i giovani al Campus Universitario di Savona
Lunedì 17 Febbraio alle 11:30, nell’aula 101 della palazzina Delfino, verranno presentati i lavori scientifici che hanno visto lavorare insieme in questi mesi all’interno delle attività dell’associazione Giovani per la Scienza un gruppo di giovani di “scienze umane” appartenenti al liceo Della Rovere con compagni delle altre scuole savonesi e la guida di giovani soci universitari. La scienza e la storia umana che verranno presentate dai giovani cominceranno dagli studi di Galilei sulla caduta dei corpi attraverso il suo piano inclinato, ricostruito in laboratorio e dai suoi esperimenti ideali, come li chiamò Einstein, che lo portarono alle rivoluzionarie concezioni del mondo, che tanto gli costarono nella vita.
Giovani ragazze, arte, tecnica, possono essere un tutt’uno
Il secondo lavoro farà passare oltre due secoli di storia scientifica e riguarderà la ricostruzione di strumentazione fatta da Alessandra, Martina, Nicole e Silvia delle scuole superiori di Savona, per studiare le linee di forza dei campi elettrici, che verranno proiettate e mostreranno figure armoniose formarsi e variare sulla parete al cambio della forma degli elettrodi costruiti e saldati dalle giovani stesse. Senza i campi elettrici oggi non avremmo neanche i cellulari.
La scienza e la tecnica ai tempi nostri
Il terzo esperimento infine porterà attraverso un salto di altri due secoli ai nostri tempi. Si tratta di una macchinina, che si muoverà nell’aula con le parole “avanti”, “indietro”, “a destra” e “a sinistra”, comandata a distanza attraverso la voce dei giovani, grazie a un sofisticato circuito elettronico costruito e programmato anche questa volta dai giovani stessi.
6 CHILOMETRI DI GIGANTESCHI TUBI SOTTO VUOTO ULTRA SPINTO DI UN MILIONESIMO DI MILIONESIMO DI ATMOSFERE ALLA RICERCA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI DI EINSTEIN.
I Giovani per la Scienza, che hanno sede presso l’Unione Industriali e i laboratori del Campus e dell’ITIS di Savona, sono stati accolti e guidati dal ricercatore Dott. Franco Frasconi a Cascina, presso Pisa, per visitare l’interferometro VIRGO (http://www.ego-gw.it/public/virgo/virgo.aspx), uno tra i laboratori più avanzati del Mondo, che esplora l’Universo per confermare la teoria generale di Einstein. E’ una eccellenza italiana, che conferma che i nostri scienziati non sono secondi a nessuno nel Mondo. Questi esempi visivi e la passione di chi vi lavora e li realizza entusiasmano i giovani e li spingono a intraprendere gli studi scientifici.
Ingegneria della cartilagine, dal laboratorio alla clinica
L’Associazione “Giovani per la Scienza”, venerdì 30 Novembre alle ore 17 presso la sala convegni dell’Unione Industriali, presenta il biologo savonese Andrea Barbero, diplomato chimico dell’Itis G Ferraris, laureato e specializzato in Italia, attualmente PD Dr presso l’Ospedale Universitario di Basilea in Svizzera , che parlerà degli importanti risultati ottenuti nelle attività di laboratorio da lui coordinate sulla ricostruzione della cartilagine.
Nel laboratorio di Ingegneria dei Tessuti dell’ Università di Basilea si sta svolgendo ricerca di base indirizzata allo studio del comportamento di condrociti (cellule della cartilagine) e di cellule staminali da midollo osseo per la generazione di tessuti cartilaginei a scopo di trapianto. Grazie agli ottimi risultati ottenuti, il laboratorio dell’ Universitätsspital ha recentemente ottenuto il permesso dalle autorità competenti di iniziare test clinici per il trattamento di lesioni della cartilagine del ginocchio.
Programma
Saluto del Dott. Luciano Pasquale –Direttore
Unione Industriali della Provincia di Savona
PresentaProf.ssa Bianca Ferrari – Presidente
Associazione “Giovani per la Scienza”
CoordinaDott. Guido Sivori – Vice Presidente
Associazione “Giovani per la Scienza”
Conferenza PD Dr Andrea Barbero
Universitätsspital Basel (Svizzera)
Intervengono Prof. Ing. Federico Delfino –Pro-Rettore
Campus Universitario di Savona
Prof. Alessandro Gozzi- Preside ISS “Ferraris-Pancaldo”
Conclude Dott. Fabio Verbosio Matematico Socio “Giovani per la Scienza”
I “Giovani per la Scienza” ospiti per una intera giornata del Paul Scherrer Institut (PSI) di Villigen presso Zurigo hanno potuto vedere il sincrotrone a luce di elettroni tra i più potentì del mondo
Più di 70 giovani dell’Associazione hanno potuto partecipare alla visita, organizzata dopo un anno di studio e di costruzione di esperimenti presso il loro laboratorio al Campus Universitario di Savona e presso i laboratori dell’ITIS G. Ferraris per sviscerare l’atomo, la relatività di Einstein, la ionizzazione dei gas, la storia e le leggi dell’elettromagnetismo , gli acceleratori di particelle.
Il PSI é un gigantesco laboratorio di ricerca che si occupa di studiare il cambiamento climatico, lo studio delle terapie contro il cancro, la ricerca di nuovi farmaci e lo studio di nuovi materiali .
In esso lavorano 1300 persone che provengono da tutto il mondo e collaborano in progetti internazionali.
L’accoglienza fatta all’Associazione da parte del Centro è stata particolarmente significativa, con la disponibilità a presentare non solo la parte normalmente aperta al pubblico, ma facendo entrare i giovani negli straordinari impianti e laboratori quali l’acceleratore di protoni, la produzione di neutroni per “spallazione” e il sincrotrone a luce di elettroni.
I ricercatori del Centro hanno manifestato grande interesse verso l’Associazione per il fatto che al suo interno tanti giovani di Savona, in modo volontario, si dedichino con costanza a studi scientifici ed è stata data grande disponibilità a continuare la collaborazione e a intervenire anche nella nostra città, con incontri dedicati ad approfondire gli argomenti che la scienza moderna sta affrontando in questi centri di livello mondiale.
Siamo lieti , dicono i “ GpS” di questo riconoscimento e ringraziamo la Fondazione De Mari e L’Unione Industriali di Savona che con il loro sostegno ci hanno permesso di avere una esperienza cosi affascinante.
MARTEDI’ 17 APRILE, ALLE ORE 17,L’ASSOCIAZIONE “GIOVANI PER LA SCIENZA” PRESENTA AL PUBBLICO SAVONESE LO SCRITTORE BRUNO ARPAIA PRESSO LA SALA CONVEGNI DELL’UNIONE INDUSTRIALI
I “Giovani per la Scienza”, dopo aver portato in diverse occasioni al pubblico che li segue, ricercatori e scienziati per parlare dei laboratori dell’LHC del CERN di Ginevra, questa volta propongono il punto di vista di un importante scrittore italiano, Bruno Arpaia, finalista al Premio Strega 2011, che, cosa non comune, si immerge in quell’ambiente della scienza per raccontarlo.
Nel suo thriller“L’energia del vuoto”, ambientato appunto nei laboratori del CERN di Ginevra, i grandi problemi dell’uomo, del tempo, dello spazio, dell’esistenza, si intreccianoconuna storia di spionaggio, piena di suspense, di intrighi, di stati di ansia, di tensione, nella quale l’etica degli scienziati e la loro vita privata vengono messi continuamente in discussione.Nel loro statuto e sulla loro tessera di soci, i “Giovani per la scienza” riportano un pensiero di Werner Heisenbertg: “La scienza la fanno gli uomini, considerazione banale ma troppo spesso dimenticata” .Questa è il senso che essi danno ai loro incontri sulla scienza e per questo essi dicono di sentire loro vicino il pensiero di Bruno Arpaia nel cogliere con profondità la similitudine tra scienza e avventura umana.
In Arpaia scienza e letteratura non sono in contrapposizione, ma fanno parte di una unica cultura, quella della storia della civilizzazione dell’uomo.
I lavori dei “GpS” in mostra all’Open Day del Campus
I ragazzi dell’Associazione “Giovani per la Scienza” espongono le loro creazioni all’Open Day del Campus di Savona e da oggi, 15 marzo 2012, aprono il loro laboratorio scientifico a chi vuole visitarlo su appuntamento, perché a Savona si possa nel tempo libero parlare di scienza tra i giovani. Anche le scolaresche sono invitate, basta contattare la Prof.ssa Bianca Ferrari.
In tre anni di lavoro nel loro laboratorio al Campus, con il sostegno della SPES, dell’Unione industriali , della Fondazione De Mari, dell’ITIS G. Ferrarsi di Savona, i ragazzi hanno aggiustato antichi strumenti, come la macchina di Van de Graaf o un modello ora funzionante del telefono, un gruppo ha letto di Galileo Galilei i “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze” per “immedesimarci in lui”, come racconta Camilla, “e ricostruire il suo piano inclinato rivivendo il mondo di quell’epoca, che non disponeva delle nostre strumentazioni sofisticate ma in cui Galilei seguiva il battito del polso per scandire il tempo”. Prendendo spunto da un dipinto e dai musei di Firenze e di Monaco di Baviera, hanno così realizzato con l’aiuto e la maestria del Prof. Luciano Arfini, un piano inclinato, antichizzandolo con le vernici e traguardando gli spazi con campanelle e sostegni di ottone.
Un secondo gruppo ha letto l’”Evoluzione della Fisica” di Albert Einstein e ricostruito con le proprie mani un laboratorio elettromagnetico seguendo il filo conduttore del pensiero del grande scienziato.
Altri catturano ioni con uno strumento da loro inventato per misurare la radioattività, sostenuti dal Dott. Giovanni Ghiso di Fisica Sanitaria dell’ASL e con l’aiuto del prof. Lino Addiego, altri misurano la lunghezza d’onda di un laser, altri ancora hanno costruito un motore Stirling, usando il loro ingegno e lattine di pelati come cilindri e lattine di bibite come pistoni.
“Settimana dopo settimana,” dice Luca, “ scopriamo quanto dia soddisfazione sfruttare il nostro tempo libero per studiare le opere dei grandi scienziati e creare con le nostre mani e la nostra mente quanto loro ci insegnano”.
I GpS (Giovani per la Scienza), si incontrano al Campus Universitario tutti i venerdì dalle 14 alle 16:30 presso la Palazzina Delfino, aula 101.
“Noi non catturiamo neutrini, ma ioni sì!” dicono i giovani dell’Associazione “Giovani per la Scienza” che al Campus universitario di Savona hanno sperimentato la loro nuova invenzione per catturare gli ioni prodotti dai raggi cosmici nell’impatto con l’atmosfera.
È da un po’ che i giovani dell’associazione mettono le loro teste e il loro impegno alla costruzione di questo strumento. Si tratta principalmente di un tubo d’acciaio che funge da camino, un ago e una rete, messi opportunamente insieme, così che ioni ed elettroni finiscano in trappola e vengano rilevati, permettendo di misurare la radioattività del luogo.
Il Dott. Giovanni Ghiso, direttore di Fisica sanitaria dell’ASL 2, il 22 dicembre si è recato al Campus nel laboratorio dei GpS e ha sperimentato con loro il nuovo strumento, che con grande soddisfazione di tutti ha funzionato.
Una giovane dell’Associazione lo ha intervistato:
Cosa ne pensa, Dott. Ghiso, di quello che abbiamo fatto ?
Il vostro è risultato un ottimo lavoro. Ma il semplice fatto che vi chiediate il perché avvenga un qualche fenomeno e quindi vi poniate delle curiosità è molto importante.
Cosa ne pensa dell’Associazione Giovani per la Scienza ?
Grazie ai miei figli riesco a conoscere “l’ambiente” dei giovani. Siete costantemente bombardati da falsi segnali ed è confortante per noi con i capelli bianchi che nonostante ciò una parte del vostro cervello si appassioni a questo tipo di cose e questo ci dà una speranza per il futuro.
Che consigli potrebbe darci per la nostra Associazione?
Mio consiglio è di continuare così. Quello che state facendo è molto bello e se continuerete su questa strada, migliorandovi, riuscirete a cogliere risultati sempre più importanti.
Com’è possibile entrare a lavorare in questo campo ?
Riguardo alla radioterapia e alla medicina nucleare bisogna avere una laurea in medicina e chirurgia con una specializzazione per l’appunto in questi due ambiti. Per quanto riguarda il mio lavoro io non sono un medico, sono un fisico e all’interno dell’ospedale c’è un gruppo di fisica sanitaria che non dipende dai medici. Il capo di questo reparto è un fisico e qui bisogna avere una laurea in fisica con una specializzazione in ambito sanitario.
Per i Giovani per la Scienza è stato un modo di finire l’anno di grande soddisfazione.
Mercoledì 9 novembre alle ore 17 presso la Sala Convegni dell’Unione Industriali di Savona il Dott. Gianluca Gemme primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Genova terrà una conferenza organizzata dall’Associazione Giovani per la Scienza su “LHC (Large Hadron Collider) TRA MITO E REALTA’”
Porterà il suo saluto il Dott. Luciano Pasquale. Presenterà la Prof.ssa Bianca Ferrari, Presidente della Associazione, che oggi conta più di 80 giovani soci impegnati nel loro tempo libero nello studio e nella diffusione della scienza. Interverrà il Prorettore del Campus Universitario di Savona, Ing. Federico Delfino. Il coordinamento sarà affidato a Guido Sivori, giovane socio tra i fondatori
dell’Associazione e suo Vice Presidente.
L’LHC del CERN di Ginevra è uno degli strumenti scientifici più complesso mai costruito.
Diecimila persone provenienti da 60 paesi hanno aiutato a progettare e costruire
l’acceleratore e 6500 scienziati e ingegneri di 500 università e 80 nazioni (tra cui l’Italia), circa la metà della comunità mondiale scientifica della fisica delle particelle, lavorano agli esperimenti condotti al CERN.
All’LHC si vogliono ricreare in modo controllato le condizioni che esistevano meno di un miliardesimo di secondo dopo il Big Bang da cui ebbe origine l’attuale Universo.
Il miliardo di collisioni per secondo tra protoni a energie così alte, come esistevano appena dopo il Big Bang, vengono riprese da giganti camere digitali.
E’ una scuola di formazione di generazioni di scienziati che poi saranno occupati in tutti i campi della ricerca e dell’ industria, dallo studio di nuovi materiali, alla ricerca di nuovi farmaci o di nuovi trattamenti medici.
Se oggi ci sono nuove forme di diagnostica con la risonanza magnetica e nuove cure dei tumori con il bombardamento mirato di particelle, ciò è merito delle ricerche fatte presso questi acceleratori di particelle giganteschi come l’LHC del CERN di Ginevra.
Tutti oggi usiamo il computer, internet, l’e-mail, “clicchiamo” www…, ma pochi sanno che WWW (World Wide Web) è nato al CERN ad opera di Tim Barners-Lee.
La ricaduta tecnologica e scientifica degli esperimenti del CERN ricadono sulla nostra vita quotidiana, anche se noi non ne siamo coscienti.
Mercoledì 9 novembre, alle ore 17, presso la Sala Convegni dell’Unione Industriali di Savona, il Dott. Gianluca Gemme, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Genova, terrà una conferenza organizzata dall’Associazione Giovani per la Scienza sul tema “LHC (Large Hadron Collider) tre mito e realtà”.
All’evento sarà presente anche Luciano Pasquale. La conferenza sarà invece presentata dalla Prof.ssa Bianca Ferrari, Presidente della Associazione, che oggi conta più di 80 giovani soci impegnati nel loro tempo libero nello studio e nella diffusione della scienza. Interverrà il Prorettore del Campus Universitario di Savona, Ing. Federico Delfino. Il coordinamento sarà affidato a Guido Sivori, giovane socio tra i fondatori dell’Associazione e suo Vice Presidente.
L’LHC del CERN di Ginevra è uno degli strumenti scientifici più complesso mai costruito. Diecimila persone provenienti da 60 paesi hanno aiutato a progettare e costruire l’acceleratore e 6500 scienziati e ingegneri di 500 università e 80 nazioni (tra cui l’Italia), circa la metà della comunità mondiale scientifica della fisica delle particelle , lavorano agli esperimenti condotti al CERN. All’LHC si vogliono ricreare in modo controllato le condizioni che esistevano meno di un miliardesimo di secondo dopo il Big Bang da cui ebbe origine l’attuale Universo.
“Il miliardo di collisioni per secondo tra protoni a energie così alte, come esistevano appena dopo il Big Bang, vengono riprese da giganti camere digitali. E’ una scuola di formazione di generazioni di scienziati che poi saranno occupati in tutti i campi della ricerca e dell’ industria, dallo studio di nuovi materiali, alla ricerca di nuovi farmaci o di nuovi trattamenti medici. Se oggi ci sono nuove forme di diagnostica con la risonanza magnetica e nuove cure dei tumori con il bombardamento mirato di particelle, ciò è merito delle ricerche fatte presso questi acceleratori di particelle giganteschi come l’LHC del CERN di Ginevra” spiegano gli organizzatori dell’evento.
“Tutti oggi usiamo il computer, internet, l’e-mail, ‘clicchiamo’ www…, ma pochi sanno che WWW (World Wide Web) è nato al CERN ad opera di Tim Barners-Lee. La ricaduta tecnologica e scientifica degli esperimenti del CERN ricadono sulla nostra vita quotidiana, anche se noi non ne siamo coscienti” concludono dall’associazione giovani per la Scienza.
Si è conclusa la prima settimana del “Progetto Ingegnere” al Campus di Savona, con soddisfazione sia da parte dei ragazzi che dei docenti e ricercatori. 66 studenti delle quarte e quinte del Ferraris Pancaldo si sono divisi in 10 gruppi e hanno lavorato ciascun gruppo a un suo progetto con full immersion dalla mattina alla sera, affiancati dai docenti e ricercatori del Campus.
A fine settimana hanno poi presentato i loro lavori a tutti gli altri partecipanti e docenti. C’è chi ha studiato scientificamente il traffico autostradale o quello ai semafori, in poche parole per i comuni mortali hanno cercato di risolver il problema: perché si formano le code? Come diluire la densità del traffico? Quanto la velocità diminuisce in funzione dell’aumento delle auto? Solo che il tutto lo hanno fatto usando programmi informatici non così semplici e con grafici tridimensionali. C’è invece chi ha studiato come si formano i fulmini nei temporali e come interferiscono sulle reti elettriche, per cui a noi succede che salta la tele o addirittura la luce.
C’è poi chi ha studiato il rilevamento satellitare in particolare per rilevare le variazioni ambientali e le situazioni di disastri per alluvioni o altro. C’è infine chi ha studiato le turbine a gas o la produzione di energia con le biomasse . I giovani hanno scoperto di essere capaci a imparare ad elaborare cose interessanti e non semplici e a provarci soddisfazione, i docenti hanno evidenziato la serietà dei giovani. La seconda tranche del Progetto andrà in atto nei pomeriggi dalle 14 alle 16:30 della settimana dal 14 al 18 febbraio e poichè riguarda la preparazione ai test di ingresso delle facoltà scientifiche, si vedrà se i giovani se la caveranno altrettanto bene con la matematica e la fisica.
Presentato ieri all’Istituto Tecnico Ferraris – Pancaldo, partirà lunedì prossimo, 24 gennaio, nel Campus universitario di Savona, il Progetto Ingegnere, iniziativa che intende “costruire” un percorso di laurea partendo già dalla scuola media superiore. Il progetto coinvolge la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova con il preside Paola Girdinio, la Spes, società di promozione dell’Università, con il presidente Alessandro Schiesaro, l’Istituto Secondario Superiore Ferraris – Pancaldo con il dirigente scolastico Gabriella Rosso, e l’Associazione Giovani per la Scienza con il presidente Bianca Ferrari. Tutti consapevoli dell’importanza di una figura professionale, quella dell’ingegnere, che rappresenta uno dei pilastri della società moderna, non solo per la capacità di affrontare i problemi tecnico-scientifici, ma anche e soprattutto per la sua capacità manageriale di organizzare persone nelle imprese.
Ieri, al “Ferraris Pancaldo”, l’ing. Simona Sacone, docente nel corso di laurea di Ingegneria Gestionale presso il Campus di Savona, l’ing. Franco Lolli, docente e collaboratore della scuola superiore e la prof. Bianca Ferrari, presidente dell’Associazione Giovani per la Scienza, hanno presentato alle classi quarte e quinte l’iniziativa, che si svolgerà interamente presso il Campus Universitario di Savona e che è incentrata sulla sinergia formativa tra gli insegnamenti scientifici delle scuole medie superiori e le attività di ricerca e di studio del polo Universitario di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova presso il Campus di Savona.
Sono già 66 gli studenti che si sono iscritti al progetto che partirà lunedì 24 al Campus di Savona e che prevede due tranche formative. La prima settimana gli allievi verranno affiancati per l’intera giornata dai docenti universitari e dai ricercatori del Campus in un percorso formativo che va dalle reti elettriche intelligenti alla simulazione dinamica di sistemi complessi, dal modello di traffico autostradale ai modelli di nodi di trasporto multimodale, dalla gestione delle risorse naturali al telerilevamento satellitare per applicazioni ambientali ed energetiche. Alla fine del precorso i giovani presenteranno in PowerPoint l’esperienza fatta.
La seconda tranche coordinata dall’Associazione Giovani per la Scienza, che ha sede operativa al Campus, partirà il 14 febbraio e vedrà gli studenti impegnati tutti i pomeriggi della settimana nell’ approfondire temi di analisi matematica, fisica e chimica, con l’obiettivo di motivarli all’utilizzo in maniera operativa delle competenze scientifiche che stanno acquisendo nella scuola superiore e dar loro strumenti per affrontare i test d’ingresso alle facoltà scientifiche.
Oggi all’ ISS Ferraris Pancaldo l’ingegnere Simona Sacone, docente nel corso di laurea di Ingegneria Gestionale presso il Campus di Savona, l’ingegner Franco Lolli, docente e collaboratore della scuola superiore e la dottoressa Bianca Ferrari, presidente dell’Associazione Giovani per la Scienza presentano alle classi quarte e quinte l’iniziativa ‘Progetto Ingegnere- Per costruire un percorso di laurea partendo dalla scuola superiore’, che si svolgerà interamente presso il campus universitario di Savona.
Nasce così una sinergia formativa tra gli insegnamenti scientifici delle scuole medie superiori e le attività di ricerca e di studio del polo Universitario di Ingegneria dell’Università degli Studi di Genova presso il Campus di Savona. Sono già 66 gli studenti che si sono iscritti al progetto che partirà lunedì 24 e che prevede due tranche formative. La prima settimana gli allievi verranno affiancati per l’intera giornata dai docenti universitari e dai ricercatori in un percorso formativo che va dalle reti elettriche intelligenti alla simulazione dinamica di sistemi complessi, dal modello di traffico autostradale ai modelli di nodi di trasporto multimodale, dalla gestione delle risorse naturali al telerilevamento satellitare per applicazioni ambientali ed energetiche. Alla fine del precorso i giovani presenteranno in PowerPoint l’esperienza fatta.
La seconda tranche, coordinata dall’Associazione Giovani per la Scienza, che ha sede operativa al Campus, partirà il 14 febbraio e vedrà gli studenti impegnati tutti i pomeriggi della settimana nell’approfondire temi di analisi matematica, fisica e chimica, con l’obiettivo di motivarli all’utilizzo in maniera operativa delle competenze scientifiche che stanno acquisendo nella scuola superiore e dar loro strumenti per affrontare i test d’ingresso alle facoltà scientifiche.
Savona News è andata a trovare Bianca Ferrari (nella foto) per capire come è nata l’Associazione “Giovani per la Scienza”, un’associazione che è qualcosa di unico nel panorama italiano e anche in Europa.
“Questa associazione è nata grazie alla passione per la fisica maturata durante un biennio dell’Itis Galileo Ferraris di Savona quando circa 7anni fa, quattro/cinque miei studenti mi chiesero di poter continuare a studiare la fisica al di fuori dell’orario scolastico (ora i ragazzi fondatori sono tutti all’università e stanno frequentando il terzo/quarto anno presso facoltà scientifiche); così partirono delle lezioni pomeridiane prima con sette ragazzi per arrivare nel giro di due anni ad una trentina di ragazzi che al mercoledì pomeriggio si davano appuntamento spontaneamente nei laboratori della scuola per seguire i laboratori di fisica e fare esperimenti” ecco come ci ha raccontato la nascita di questo interessante progetto, Bianca Ferrari, l’attuale Presidente dell’Associazione “Giovani per la Scienza” ed ex insegnante di fisica dell’Itis Galileo Ferraris.
La notizia della nascita di “Giovani per la Scienza” arrivò a Luciano Pasquale, Direttore dell’Unione Industriali di Savona che suggerì alla professoressa Ferrari di creare una vera e propria associazione a tutti gli effetti che tutelasse il lavoro svolto fino a quel momento con la presenza di un presidente e di un vice. Grazie all’appoggio dell’Unione Industriale che offriva la propria sede come sede sociale “Giovani per la Scienza” poteva così diventare una associazione legale. L’Associazione Giovani per la Scienza si è costituita ufficialmente in data 19 aprile 2005 e vanta il supporto, oltre a quello dell’Unione Industriali, della Fondazione A. De Mari e della SPES. I soci dell’associazione sono attualmente 70 e sono tutti giovani impegnati nello studio della scienza e della problematiche che essa pone nella società.
“Prima la nostra sede operativa era solo presso l’Itis, ora abbiamo anche un laboratorio presso il Campus universitario di Savona che è nato in soli due mesi; abbiamo ragazzi che provengono da scientifico, classico, nautico etc.. è la cosa ancora più importante da sottolineare è che sono i ragazzi che hanno scelto liberamente e volontariamente di entrare a far parte di questa associazione la cui unica condizione per farvi parte è la serietà e l’impegno nello studio e nelle attività che si svolgono settimanalmente. Le caratteristiche storico culturali diverse di ciascuna scuola permettono un lavoro di squadra con l’apporto di abilità diverse e questo costituisce una reale opportunità di fare di Savona un centro di eccellenza nel panorama scientifico nazionale ed internazionale” ha sottolineato la Ferrari.
Le lezioni che vedono la partecipazione dei ragazzi si compongono di una parte teorica di circa un’ora ad alto livello universitario e di un’altra ora in laboratorio dove vengono inventati esperimenti e dove si fanno studi che vanno dall’elettronica applicata alla meccanica. I ragazzi sono liberi di sperimentare e creare o mettere in pratica le teorie apprese durante le lezioni. Nei laboratori sono stati ripercorsi e ricostruiti gli esperimenti più importanti della storia della fisica, dal pendolo di Foucalt all’esperimento di Cavendish.
Grande importanza viene data anche all’esperienza diretta grazie all’organizzazione di visite didattiche organizzate da “Gioveni oer la Scienza” alle maggiori realtà scientifiche europee, come ad esempio la visita ad una centrale nucleare in Svizzera o alla Città dello Spazio a Tolosa fatte grazie ai contributi della Fondazione De Mari e dell’Unione Industriali che permettono ai ragazzi di pagare solo una piccola quota simbolica, proprio per permettere a tutti i ragazzi di poter partecipare alla attività senza gravare ulteriormente sulla famiglia.
Il direttivo è composto dall’ex prof.ssa Ferrari, dal prof. Pasqualino Addiego e in gran parte dai ragazzi stessi come ad esempio il vice presidente Guido Sivoli, che a soli 18 anni vantava già questa carica. Anche il prof. Luciano Alfini fa parte di questo progetto fin dall’inizio avendo condiviso con Bianca Ferraris molti anni di laboratorio.
“Il nostro compito di educatori è quello di trasmettere ai ragazzi la conoscenza – ha sottolineato la Presidente dei Giovani per la Scienza – e sopratutto vedere i ragazzi come esseri pensanti e agenti cercando di valorizzare le loro diversità. I ragazzi hanno rapporti con l’industria e hanno modo di poter frequentare gli ambienti industriali e mi piace ricordare come diceva Shimon Peres che ci sono due scuole: quella del mattino è quella scelta dai genitori mentre la scuola del pomeriggio è quella che scelgono i ragazzi, ed è compito degli educatori stimolarli e farli avvicinare a realtà alternative che non siano solo tv e sport; i ragazzi se incuriositi nel modo giusto sanno avvicinarsi a cose serie divertendosi e quello che cerchiamo di fare nella nostra associazione è anche quello di responsabilizzarli e renderli autonomi infatti ogni ragazzo ha un compito ben preciso all’interno del gruppo e in ogni gruppo ci sono dei responsabili”.
Nell’organico dell’associazione ci sono anche genitori dei ragazzi come Ezio Battisteli che si occupa di gestire i conti, Anna Gaggero Noberasco che insieme alla figlia Enrica si occupano di gestire i rapporti tra le famiglie e l’associazione. Il direttivo è composto oltre che da Enrica Noberasco anche da Fabio Verbosio, responsabile dei contatti stampa, Giulio Pizzigoni e Guido Sivori, tutti ragazzi che ora frequentano l’università.
“I “Giovani per la Scienza” ogni anno partecipano anche al progetto Fabbriche Aperte, dove ogni industria che partecipa ha un nostro referente che svolge anche la funzione di tutor per i ragazzi delle medie che partecipano attivamente al progetto, (nato par far conoscere da vicino agli studenti il mondo dell’industria e del lavoro) visitando dall’interno le fabbriche che si mettono a disposizione dei ragazzi” ha sottolinato Bianca Ferraris.
Al pomeriggio vengono organizzate anche conferenze alla quali sono invitate anche le famiglie dove vengono trattati ogni volta argomenti diversi che vanno dai buchi neri, alla Luna, a Marte o alla fisica per la medicina, un modo per avvicinare al mondo scientifico anche chi apparentemente non sembra essere interessato.
“É stato un grande momento da ricordare un anno fa quando il professor Antonino Zichichi, presidente del Centro Fermi dopo una visita nei nostri laboratori dell’Itis ha deciso di portare a Savona il progetto nazionale EEE da lui diretto; progetto che ha visto la partecipazione al Cern di Ginevra di tre nostri ragazzi e della nostra associazione per la creazione di un rivelatore a raggi cosmici a energie estreme, che verrà poi installato nei laboratori dell’Itis per captare le particelle provenienti dallo spazio. Ma ancora più grande è stata la nostra soddisfazione quando Zichichi è tornato a Savona per la seconda volta a trovarci in occasiona della conferenza pubblica relativa al “Il Progetto EEE a Savona”, facente parte del progetto nazionale del Centro Fermi “EEE (Estreme Energy Events): portare la scienza nel cuore dei giovani” ideato da Zichichi con il sostegno del Centro Fermi, dell’INFN, del MIUR, del CERN e del CCSEM” ha ricordato Bianca Ferraris.
Lo scopo del Progetto EEE è di intercettare i raggi cosmici a energie estreme che provengono dall’Universo, e di capire dove, come e quando nascono quelli primari che costituiscono la cenere del Big Bang. Affinché il progetto abbia successo è necessaria una triangolazione, ovvero i raggi cosmici devono essere captati in modo sincrono da tre rilevatori posti ad una certa distanza l’uno dall’altro. Per questa ragione sono state coinvolte le tre scuole di Savona (I.I.S. Chiabrera Martini, I.I.S. Ferraris Pancaldo e il Liceo Scientifico Grassi) nelle quali verranno installati i rilevatori.
La captazione sincronizzata da parte dei tre rilevatori dei raggi cosmici ad energie estreme costituirebbe non solo un grande successo per le scuole coinvolte e per l’associazione che ne coordina l’attività, ma per l’intero mondo scientifico. I rilevatori sono stati costruiti dagli studenti presso la sede del CERN di Ginevra.
Il progetto servirà quindi a dare ai giovani una formazione tecnico-scientifica completa.
“Giovani per la Scienza” vede aumentare di anno in anno i suoi soci ed è bello sapere che ci sono tanti giovani che scelgono volontariamente di dedicare il loro tempo alla scienza.
“Portare la scienza nel cuore dei giovani” è l’obiettivo del progetto “Extreme Energy Events”, che verrà esposto lunedì 22 settembre, a Savona, dal professor Antonino Zichichi. Il noto scienziato e presidente del Centro Fermi di Roma sarà il relatore della conferenza che si svolgerà nella sala convegni dell’Unione Industriali in via Gramsci.
Alle 16 il professor Zichichi incontrerà gli studenti dell’Itis “G. Ferraris” e visiterà i laboratori dove verrà installato il rilevatore MRPC. L’Istituto tecnico e l’Associazione Giovani per la Scienza infatti, nell’ambito del progetto EEE, sotto la direzione del Centro Fermi di Roma e in collaborazione con l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Genova, parteciperanno alla realizzazione e alla messa in funzione di un telescopio, avviando una raccolta dati che contribuirà a capire dove, quando e come nascono i “raggi cosmici” primari che costituiscono la “cenere” del Big Bang e viaggiano per milioni di anni a partire dalle zone più remote dello spazio.
Quindi, alle 18, la conferenza presso la sala convegni di Confindustria. Dopo il saluto di Marco Macciò, presidente dell’Unione Industriali di Savona. e di G. Battista Siccardi, dirigente scolastico dell’Istituto Ferraris”, l’incontro sarà introdotto da Bianca Ferrari, presidente dell’associazione Giovani per la Scienza. “Per le imprese che noi rappresentiamo – osserva Marco Macciò – è prioritario che siano preservate e rafforzate le specificità professionalizzanti dell’istruzione tecnica e che sia dato peso adeguato all’attività di laboratorio ed all’apprendimento anche pratico, valorizzando il patrimonio di intelligenze e di capacità professionali in grado di creare valore per l’economia e la società”.
In occasione del Centenario della Relatività Ristretta di Einstein nella sede dell’Unione Industriali della Provincia di Savona,il giorno 12 maggio 2005 alle ore 16, verrà presentata l’ Associazione “Giovani per la Scienza”.
Un gruppo di circa trenta giovani studenti , di 14-18 anni, dell’Itis Galileo Ferraris , i quali ogni settimana da tre anni si ritrovano al di fuori dell’orario scolastico per studiare i classici della Fisica, quali Faraday, Maxwell, Bohr, Heisenberg, Einstein, hanno deciso di costituire una Associazione che si rivolga a tutti i giovani che si appassionano alla scienza. E’ nata così a Savona l’Associazione “Giovani per la Scienza” che ha la sua sede sociale presso l’Unione Industriali.
Questi giovani combinano lo studio teorico con le esperienze di laboratorio e ritengono che la fisica non possa basarsi esclusivamente su fatti empirici, ma che sia fatta anche di idee e di ipotesi , perché , come dice Einstein nelle sue note autobiografiche del 1949, i fatti di per sé non possono produrre una conoscenza scientifica senza una costruzione concettuale , libera da pregiudizi.
La sfida è quella di cercare di ricostruire il percorso delle grandi scoperte scientifiche e di riprodurle quando possibile in laboratorio.
E’ nell’età formativa dei 14-18 anni che si decide il proprio futuro e se in questa ristretta fascia di età non ci si avvicina e appassiona alla scienza, è difficile che lo si faccia in seguito.
Sino ad adesso l’attività svolta da questo gruppo dell’ITIS Galileo Ferraris ha riguardato lo studio della relatività ristretta, della fisica nucleare e dei campi elettromagnetici .
L’Associazione ha intenzione di estendere la propria esperienza alle fabbriche e all’università per confrontare ciò che studia con l’applicazione nella ricerca e nella tecnica, perché ritiene molto importante il rapporto triangolare scuola-università-industria.
Associazione Giovani per la Scienza
c/o Unione Industriali della Provincia di Savona
Via Gramsci, 10 - 17100 Savona
C.F. 92080750091